Ciao
popolo! Come va? Io molto bene!! Anche se ancora mega sotto stress per le
ultime verifiche e interrogazioni!! Ma bando alle ciance, oggi sono qui per
raccontarvi il quarto e ultimo incontro di Orientation, quindi let’s go!
Sabato
scorso (21/05) c’è stato dunque l’ultimo incontro pre-partenza, come il secondo
l’abbiamo fatto divisi, quindi ognuno nel proprio centro locale: quindi noi a
Ravenna!! Sulle 15:00 ci siamo ritrovati tutti lì, anche questa volta con un
sacco di cose buone da mangiare (anzi forse addirittura di più della volta
scorsa perché poi finito l’incontro c’era una mini festa con tutti i genitori
per salutare i partenti!!), e dopo aver salutatole volontarie e due exchange
student, Ilaria e Alberto, abbiamo iniziato le attività!
Attività
1: Ci hanno divisi in
coppie, possibilmente con gente che conoscevamo poco, e ci hanno dato cinque minuti per cercare di conoscere quante più cose possibili
sull’altra persona. Durante questo tempo però dovevamo stare in piedi e con le punte dei piedi vicine al nostro
compagno! Finito il tempo ci siamo confrontati per capire di quali argomenti
avevamo parlato, quali quindi ci erano sembrati importanti per capire chi era
l’altro.
Quest’attività serviva dunque sia per farci capire che noi tendiamo a
presentarci sempre con gli stessi argomenti,
mentre in altre parti del mondo ne usano altri, sia per renderci conto che la
nostra posizione rispetto all’altro (in questo caso molto ravvicinata) non è un
elemento da poco per la buona riuscita del dialogo: infatti dobbiamo imparare a
rispettare gli spazi degli altri, senza però chiuderci troppo nella
nostra bolla.
Attività
2: Ci siamo risistemati
in cerchio e Alberto ci ha dato una pallina
chiedendoci di passarcela dicendo
sempre il nome della persona a cui la volevamo lanciare. Col passare del tempo
poi la difficoltà aumentava in quanto alla prima pallina se ne sono aggiunte
altre due, quindi tre in tutto. Ma non era finita qui: infatti i casini sono
iniziati quando ci hanno tolto una pallina dicendoci che da quel momento c’era una pallina invisibile!!
Progressivamente ci hanno poi tolto anche le altre…in breve tempo abbiamo
iniziato a perdere le palline: non ci ricordavamo più chi le aveva o quante ne
avevamo, insomma una gran confusione!
Alberto ci ha guardati divertito e ci ha rassicurato che era tutto
assolutamente normale: questo giochino serve per farci capire l’importanza
dell’ascoltare gli altri, sempre e
comunque, per evitare di “perderci”
qualche cosa.
Attività
3: Ci siamo divisi in tre gruppi e ci hanno dato una
missione: scoprire quante più cose possibili su una volontaria. Solo che ciascun gruppo aveva accesso ad una fonte diversa: uno alla sua pagina facebook, un altro poteva
parlare con una volontaria sua amica
e l’ultimo poteva parlare con la diretta
interessata. Noi eravamo nel gruppo che poteva parlare con un’altra
volontaria e abbiamo fatto un sacco di domande solo che, spesso, lei non sapeva
rispondere. Alla fine del tempo prestabilito ci siamo riuniti e abbiamo confrontato le nozioni raccolte: erano
molte e svariate infatti eravamo riusciti a cercare i dati giusti e a porre le
giuste domande. Quest’attività serviva a capire che ci sono vari modi per arrivare ad un’informazione,
non sempre ci sarà consentito di parlare con chi è personalmente testimone
della cosa, dovremo quindi essere abili a
reperire l’informazione da altre fonti, scartando
però quelle sbagliate e superficiali.
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Sopra il disegno originale, sotto quello disegnato! |
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Attività
4: Ci siamo divisi
nuovamente a coppie e ci siamo seduti su delle sedie schiena contro schiena con il nostro compagno: uno dei due aveva un
foglio con una serie di forme
geometriche e doveva spiegare
all’altro com’erano fatte in modo che questo potesse disegnarle. Il problema è che all’inizio quello che disegnava non poteva fare domande, poteva solo
ascoltare e sperare di capire. Dopo alcuni minuti anche chi disegnava poteva parlare e fare domande per
cercare di fare un disegno migliore: alla fine confrontando i due disegni ci
siamo accorti che quello fatto dopo era molto più simile alle figure stampate
rispetto al primo fatto senza porre domande!
Ecco quindi un altro giochino
sull’ascolto con però un insegnamento in più: infatti non è solo difficile ascoltare attentamente, ma
anche cercare di capire meglio ponendo
le giuste domande e spiegare il
più accuratamente possibile la
situazione che si vuole raccontare agli altri- moltissimi piccoli litigi in
famiglia o a scuola solitamente nascono da incomprensioni dovute alla lingua o
all’essersi spiegati male!

Attività
5: Questa era
un’attività sull’uso dei media e dei
Social Network nel corso
dell’esperienza: prima abbiamo letto una situazione nella quale a causa di una
foto compromettente postata su facebook un ragazzo era stato rimpatriato e poi
abbiamo visto un filmato dove un signore ha finto di essere un indovino e un
santone e ha fatto diversi incontri di predizione del futuro con svariate
persone…peccato che lui fosse solo un bravo studioso, infatti aveva letto e
analizzato tutte le informazioni e le foto postate e scritte sul profilo
facebook di queste persone! Abbiamo quindi discusso e riflettuto sul
significato di queste fonti e ci siamo resi conto di quanto si sappia di noi dai nostri
profili sui social e quindi di quanta attenzione dovremo fare quando saremo
via, un video, una foto, o anche solo
una parola, può compromettere i
nostri rapporti con un amico, con la famiglia ospitante o addirittura può rispedirci a casa….quindi meglio non
rischiare e pensarci non una, ma due
volte prima di pubblicare qualcosa
online.
Attività
6: Ci siamo risistemati
in cerchio e i volontari ci hanno posto una domanda molto semplice “Se vi
capita qualcosa mentre siete via, se avete bisogno, a chi chiederete aiuto?!”.
Bhe’ verrebbe spontaneo dire ai genitori, agli amici, sì, ma quali?! Quelli di
qua? Quelli di là? Parlando di questo problema ci hanno mostrato una scheda con
il percorso che seguono le informazioni
per muoversi all’interno della rete di Intercultura. Ciò ci ha quindi permesso
di capire che la famiglia naturale è l’ultimo ente da avvisare: non potranno
fare assolutamente nulla per aiutarci e si preoccuperanno un sacco per noi!
Quindi?! Quindi se siamo in difficoltà dobbiamo rivolgerci alla famiglia
ospitante, o al nostro assistente
personale di Intercultura che potranno aiutarci
a risolvere il problema oppure potranno metterci
in contatto con il centro locale ospitante.
Dopo questa attività ci siamo buttati sul
buffet e abbiamo colto l’occasione
anche per chiacchierare fra noi, ormai infatti siamo diventati buoni amici,
scambiandoci impressioni, preoccupazioni, aspettative! Abbiamo poi parlato un
po’ con Ilaria, ci ha raccontato alcuni avvenimenti della sua esperienza in Sud Africa ed è stato
davvero molto interessante!! Infine sulle 18:15 hanno incominciato ad arrivare
i genitori per festeggiare tutti
insieme: li abbiamo accolti e ci siamo seduti tutti insieme davanti ad uno
schermo, le volontarie ci hanno mostrato un video di Angelica, una ragazza che ha fatto quest’anno
un’esperienza in America (e che io conosco abbastanza bene, siccome fa gli
scout nel Ravenna 3!! Lei ha un blog fantastico, fateci un giro!!)…i genitori
sono sembrati molto impressionati
quando ha parlato in inglese per circa cinque minuti!!
Dopo anche questa preziosa testimonianza
ci siamo messi tutti in piedi in cerchio e abbiamo fatto una sorta di cerimonia: con una musica
particolarmente adatta che usciva dalle casse del computer ognuno di noi è
andato al centro del cerchio ha detto il
proprio nome, il luogo dove andrà e la lunghezza della propria esperienza,
poi ha ricevuto dalle volontarie un fantastico porta-documenti blu con il logo di AFS-Intercultura e una bandiera italiana da far autografare!!
È stato davvero molto bello e quando me
ne sono tornata a casa quella sera, avevo un gran magone, perché sto iniziando
a rendermi conto che sta partirò, partirò per davvero!
Ebbene sì, è finito anche l’ultimo
incontro pre-partenza, volevo però dire due parole anche sulla cena che abbiamo fatto giovedì scorso, il 21, in pizzeria:
infatti non c’eravamo solo noi ragazzi e i nostri genitori ma anche due ragazze
che hanno passato l’anno qui in Italia, una olandese e una cinese. È
stato veramente fantastico poter parlare con loro (che parlano un italiano
quasi perfetto!!) perché abbiamo visto la cosa da un altro punto di vista e ci siamo soffermati su particolari che prima non avevamo considerato! È stata veramente
una bella serata e alla fine ognuno è tornato a casa con un po’ di mondo in più addosso…
A presto,
Fennec Curioso
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