Ciao a tutti!!
Come
va?! Io bene, a parte il fatto che mancano circa venti giorni alla fine della
scuola e noi abbiamo ancora da fare un cosa come 25 verifiche e 30
interrogazioni!! (Secondo me i prof. si son messi d'accordo per farci morire
tutti!! E' una congiura!!)
Questo
vuol dire che ho davvero pochissimo tempo libero (considerando che devo
prepararmi anche per il saggio di chitarra e per la dimostrazione di danza
contemporanea!!), perciò probabilmente scriverò un po' meno sul blog.
In
previsione di questo ho deciso, siccome per domani non abbiamo troppi compiti,
di cogliere l'occasione al volo e scrivere prima della fine della scuola almeno
il primo post sull'Orientation (ovvero sui corsi pre-partenza!).
N. B.: Siccome veniva una cosa lunghissima, ho deciso di dividere il post in
due (uno per ogni giornata) e di pubblicarli divisi.
Se
siete futuri exchange student o avete intenzione di diventarlo probabilmente
farete anche voi questi incontri e altrettanto probabilmente farete delle
attività e dei giochini molto simili a quelli che ho fatto io. Quindi, siccome
molte di queste attività cono di logica o comunque servono per comprendere la
vostra personalità, vi consiglio di non leggere le parti dove ne parlerò: non
rovinatevi la sorpresa!!
Il 25 e il 26 aprile scorso si è tenuto, a Borello (vicino a Bora Alta, in provincia di Cesena), il primo incontro di formazione di AFS, che coinvolgeva i ragazzi dei centri locali di Ravenna e Forlì-Cesena (eravamo una ventina in tutto!).
Sabato
sono quindi partita con i miei, subito dopo mangiato, per arrivare a Borello
alle 14.30, ero tipo mega esaltata!! Ero proprio emozionatissima!! Non tanto
perché avrei dovuto dormire fuori casa (già fatto un sacco di volte) o perché
avevo paura di aver dimenticato qualcosa (gli scout mi hanno insegnato
tanto!!), ma perché...non sapevo cosa aspettarmi! Per la prima volta in tutta
la mia vita stavo andando ad un incontro al buio...


Ecco il mio "bellissimo" polipo!! |
A
questo scopo abbiamo fatto un gioco abbastanza conosciuto, il gioco
dell'io-pesce, cioè ognuno di noi doveva rappresentare se stesso, quindi con
qualità e caratteristiche ben precise, sotto forma di pesce (o comunque animale
marino).....io mi sono disegnata come polipo!! Perché?! Perché un polipo ha
tante “braccia” con cui può fare tante cose, proprio come me, che mi impegno e
mi organizzo per riuscire a fare sempre un sacco di cose (scuola, scout,
chitarra, danza, amici, famiglia, ecc.). D'altra parte però ciascun tentacolo è
diverso e staccato dagli altri, infatti io spesso indosso una maschera a
seconda della situazione in cui mi trovo e cambio, divento diversa, in base ai
vari ambienti e alle varie attività che svolgo, solo con alcuni (oppure solo
dopo un po' di tempo) riesco ad essere davvero me stessa!
Poi
sullo sfondo ho messo un libro, perché amo leggere, come avrete capito anche
dalle duecentomila citazioni che faccio ogni volta!! Per me la lettura è amica,
compagna, consigliera, luogo di conforto e abbraccio nella solitudine.
E
poi, non potevano mancare un po' di note musicali, la musica è una di quelle
cose che è sempre stata nella mia vita (ho quasi sempre suonato uno strumento,
facevo parte di un coro, ho fatto anche danza classica, ho preso parte a
piccoli musical o spettacoli organizzati a scuola o agli scout) e ci sarà per
sempre...
Finito
il giro, dove ognuno si descriveva parlando del suo pesce, ci hanno mostrato un
cartellone che raffigurava un acquario che poi, attraverso un fiume, sfociava
in mare con una grande cascata. E ci hanno detto: “Questa è una metafora per
simboleggiare il percorso che andrete a fare, prima si è molto attaccati alla
propria casa/vita (acquario); poi si inizia a realizzare che ci può essere
qualcosa di più fuori e si inizia ad uscire, ci si informa si partecipa al
concorso di AFS (fiume); infine si fa il salto: si parte (la cascata) e si
arriva nel mondo (mare). Però questo percorso avviene in modi e tempi diversi
per ciascuno di voi, quindi, adesso, dove vi sentite di essere?!”
Che
domanda, che domanda!?! Nella cascata! Io sono assolutamente nella cascata: sto
facendo un'enorme salto verso il futuro!
“Quando
avete deciso, potete venire qui e attaccare il vostro pesce nel luogo che
ritenete più opportuno.”
Detto
fatto, ci siamo alzati vociando, solita magnificenza nel fare la fila tipica
degli italiani, e siamo andati ad attaccare le nostre opere d'arte, un
astrattismo da far invidia a Picasso, nel cartellone.
Quando
ci siamo seduti nuovamente ognuno al proprio posto ci hanno consegnato tre
post-it ciascuno e ci hanno chiesto di pensare a tre parole (nomi, aggettivi,
qualità, sport, ecc.) con cui ci descriveremmo per poi scriverli nei
foglietti....Qui ho voluto strafare, la mia natura di classicista è venuta alla
luce!! Dico così perché ho scritto Fennec, Puzzle e Mitologia,
tre cose piuttosto insolite ed enigmatiche. In realtà si spiegano tutte
piuttosto facilmente infatti Fennec, come ben sapete, è il mio totem scout;
Puzzle, l'ho scritto perché l'estate scorsa la mia migliore amica mi ha
regalato una collana con un pezzetto di puzzle con sopra inciso il suo
soprannome, mentre lei ne ha uno con il mio (tra l'altro i due pezzi si
incastrano per davvero e ogni volta che dobbiamo mostrarlo a qualcuno ci
ingarbugliamo sempre coi capelli!! ahaha scene epiche!!); Mitologia, perché le
storie e le leggende degli antichi mi affascinano e mi appassionano moltissimo!
Comunque
scritti i post-it ci hanno chiesto di attaccarli in un cartellone, nella parte
che ritenevamo più appropriata: infatti il cartellone era diviso in varie
sezioni, Psicologia, Attività e Passatempi, Aspetto fisico,
Famiglia. Io li ho messi tutti in Psicologia, non sapevo dove
altro metterli!!

E cosa serve tutto questo a noi?! Bhe' innanzitutto è estremamente interessante e istruttivo, fa comprendere meglio la struttura e la mentalità di certe culture. Poi, per quelli che vogliono le cose pratiche, ci serve per renderci conto che è importante anche il modo in cui ci presentiamo e ci poniamo rispetto agli altri, anche quello è impregnato e carico della nostra cultura, quindi andando in un Paese diverso dovremo prestare molta attenzione a come gli altri si presentano per poter fare lo stesso, facendo come siamo abituati a fare potremmo creare incomprensioni o passare per perone maleducate!
Ora che ci conoscevamo un po' di più e che stavamo iniziando a
capire come funzionavano le cose e che genere di giochi avremmo fatto, siamo
potuti entrare nel vivo delle attività! Infatti tutte quelle che abbiamo fatto
da questo momento in poi si possono raggruppare per argomenti e quindi
ve le presento già divise perché così è più facile orientarsi....
1) Stereotipi e pregiudizi
· Le volontarie ci hanno distribuito e letto
una scheda riguardante le usanze e le abitudini di uno strano popolo: i Kyanee!
Durante la lettura del brano tutti siamo rimasti colpiti e un po' scioccati dai
comportamenti di questa tribù, ci parevano assurdi e insensati, quasi
disumani......leggete anche voi e ditemi se non sono assurdi certi
comportamenti?!
Rituali del corpo presso i KYANEE
[…] Le credenze e le pratiche magiche dei Kyanee
presentano degli aspetti così insoliti, che è
meglio descriverle come esempio degli estremi ai quali può arrivare il
comportamento umano. La cultura di questo popolo è ancora scarsamente compresa, si sa poco della loro origine,
anche se la tradizione vuole che siano arrivati dall'est. In questa società, una parte
considerevole del giorno è spesa nell'attività
rituale.
I1 centro di questa attività è il corpo umano, il
cui aspetto e salute appare come l'interesse dominante nel carattere
particolare della popolazione. La credenza principale, che sta alla base
dell’intero sistema, sembra essere quella che
il corpo umano sia brutto, sgradevole e che la sua tendenza naturale sia
verso la debolezza e la malattia. Prigioniero di un corpo tale, la sola
speranza dell'uomo è allontanare queste
caratteristiche con l'uso delle potenti influenze del rituale e della
cerimonia. Ogni famiglia ha uno o più templi dedicati a questo scopo.
La maggior parte delle case sono di canne ricoperte di
fango, ma le stanze per il tempio dei ricchi sono murate con pietre. Anche se ogni famiglia ha almeno
uno di questi templi, i rituali
associati ad esso non sono cerimonie
familiari, bensì private e segrete (1).
I riti sono di norma discussi solo con i bambini e, comunque, solo nel periodo
in cui essi vengono iniziati a questi mestieri.
Lo spazio
più importante del tempio è una scatola o scrigno incorporato nel muro (2).
Qui sono contenuti le pozioni magiche e i molti amuleti, senza i quali 'nessun nativo crede di riuscire a vivere. Questi
preparati sono garantiti da una quantità di professionisti specializzati. I più
potenti tra loro sono gli sciamani, la cui assistenza deve essere ricompensata
con ricchi doni.
Nella gerarchia dei professionisti della magia, il posto
più prestigioso dopo gli sciamani è occupato
da specialisti il cui compito è meglio tradotto come “Uomini della bocca sacra"(3). I Kyanee hanno un orrore quasi
patologico della bocca ma, allo stesso tempo, ne subiscono il fascino: essi
ritengono che la condizione della bocca abbia influenze sovrannaturali su tutte
le relazioni sociali.
Il rito della bocca è incluso
nel rituale giornaliero del corpo, che tutti eseguono. Nonostante che questa
gente sia così meticolosa per la cura della bocca, questo rito colpisce il non
iniziato che lo ritiene rivoltante. Infatti, consiste nell'infilare in bocca un
rotolino di peli di maiale insieme
ad alcune polveri magiche e quindi
di muoverlo con una serie di gesti
formali (4). […]
Si potrebbero riscontrare (nei
comportamenti dei Kyanee) chiare tendenze
masochistiche. Il professor Linton si riallacciava a questo per descrivere
un altro rito corporale quotidiano, praticato solo dagli uomini: essi, infatti, grattano
e lacerano la superficie della faccia
con uno strumento affilato (5). Le donne invece seguono quattro volte
durante ogni mese lunare altri riti che se non sono pari a quelli maschili in
frequenza lo sono per le barbarie: parte di queste cerimonie prevede che le donne cuociano le loro teste in piccoli forni per circa un'ora (6).
Gli sciamani hanno un imponente tempio, detto "eladepso" in ogni comunità a prescindere
dalla dimensioni di quest'ultima. Le cerimonie più complesse richieste per curare i pazienti molto malati sono svolte solo in questo tempio. Tali cerimonie
comprendono non solo il taumaturgo ma anche un gruppo fisso di vergini vestali, che si spostano tranquillamente nelle
stanze del tempio con un costume caratteristico ed un copricapo. (7) […]
Resta un altro tipo di professionista noto come "Colui
che Ascolta". Questo stregone ha il potere di esorcizzare i mali che si trovano nelle teste delle persone che sono state stregate. I Kyanee credono che le madri streghino i propri figli, mentre insegnano loro i segreti dei rituali corporali. La contro-magia dello stregone è insolita e consiste nell'ascoltare il paziente, che gli racconta tutti i suoi problemi e le sue paure, iniziando
dalle
difficoltà che può ricordare più lontane nel tempo.
(8)
In conclusione bisogna menzionare
alcune
pratiche che hanno la loro base nel senso estetico dei - nativi, ma che dipendono dall'invadente antipatia per
il corpo naturale e le sue funzioni. Vi sono
rituali per rendere la gente grassa magra e banchetti
cerimoniali per rendere la gente magra
grassa. […]
Il rapporto sessuale è un atto
programmato e limitato a certe fasi lunari. Inoltre si fa uso di materiali
magici per evitare la gravidanza. Il
concepimento è effettivamente poco frequente. ' Quando una donna è
in attesa
di un figlio, essa si veste in modo da nascondere la sua condizione. Il parto ha luogo in
segreto senza parenti ed amici ad assistere e la maggior parte delle donne non allatta i propri figli.
La nostra recensione della vita rituale dei Kyanee
li ha certamente rivelati come una popolazione dominata dalla magia
Bhe'...potete
immaginare il nostro stupore quando ci hanno detto che....i Kyanee non
esistono! Questo nome è l'anagramma di Yankee, che indica il classico
americano, ed è un testo satirico e critico nei confronti dell'uomo moderno!
C'è ci sono rimasta troooppo male! Credevo che si parlasse di una qualche tribù
indigena strana o di un qualche popolo estinto, ma di noi?! Quel testo parla
davvero di noi?!
Ebbene sì, scritto con altre parole, ma in effetti, quelli siamo proprio noi. Con tutti i nostri bei difetti spiattellati apertamente. Questa è stata una delle attività che mi è piaciuta di più perché mi ha fatto pensare e riflettere davvero un sacco....alla fine, per quanto uno possa essere una brava persona, che rispetta le leggi, che va bene a scuola, che si comporta secondo una morale laica universale,....non riuscirà mai a liberarsi da giudizi e pregiudizi!
Ebbene sì, scritto con altre parole, ma in effetti, quelli siamo proprio noi. Con tutti i nostri bei difetti spiattellati apertamente. Questa è stata una delle attività che mi è piaciuta di più perché mi ha fatto pensare e riflettere davvero un sacco....alla fine, per quanto uno possa essere una brava persona, che rispetta le leggi, che va bene a scuola, che si comporta secondo una morale laica universale,....non riuscirà mai a liberarsi da giudizi e pregiudizi!
Per aiutarvi a comprendere meglio la metafora del
testo sui Kyanee ho inserito alcuni numeri per spiegare cosa viene descritto in
quel paragrafo:
(1) i “templi”
sono i bagni, noi infatti ne abbiamo uno o più in casa, e quello che facciamo
in bagno sono “rituali associati ad esso
non sono cerimonie familiari, bensì private e segrete”.
(2) la “scatola o
scrigno incorporato nel muro” è la cassaforte che contiene denaro o oggetti preziosi, ovvero “le pozioni magiche e i molti amuleti, senza
i quali 'nessun nativo crede di riuscire a vivere”.
(3) Gli “Uomini della
bocca sacra" sono comunissimi dentisti.
(4) E il riti legati alla cura della bocca,
ovvero l’uso di spazzolino “rotolino di
peli di maiale” e dentifricio “
insieme ad alcune polveri magiche”, consistono nel mettere questi oggetti
in bocca “di muoverlo con una serie di
gesti formali”.
(5) Invece lo strano comportamento degli uomini, “essi, infatti, grattano e lacerano la
superficie della faccia con uno strumento affilato”, è in realtà
perfettamente normale: è la descrizione di quello che accade quando uno si fa
la barba!
(6) Sulle donne invece sappiamo che “seguono
quattro volte durante ogni mese lunare altri riti che se non sono pari a quelli
maschili in frequenza lo sono per le barbarie: parte di queste cerimonie
prevede che le donne cuociano le loro teste in piccoli forni per circa un'ora”,
in pratica vanno dal
parrucchiere!!
(7) Poi il tempio più importante, “l’ eladepso”, è in realtà un comunissimo
ospedale! E le complesse cerimonie svolte qui, sono semplici operazioni
chirurgiche: quindi il “taumeturgo” è il medico, mentre le “vergini vestali, che si spostano tranquillamente nelle stanze del tempio con un costume caratteristico ed
un copricapo” sono le infermiere.
(8) “Colui che
ascolta” è ovviamente lo psicologo, che usa la memoria remota per cercare di
comprendere l’origine di certe tue paure o di tuoi particolari comportamenti.

Solo
che, più andavamo avanti nel gioco, più ci rendevamo conto di quanto le nostre
conoscenze su popoli o Stati anche molto vicini a noi (ad esempio il popolo Rom
oppure Stati come la Francia) si basassero sugli stereotipi classici:
gli zingari rubano i bambini e appiccano incendi, in Francia c'è la Tour
Eifell, ecc.
Ormai era pomeriggio
inoltrato e noi eravamo piuttosto stanchi, perciò abbiamo fatto una piccola
pausa...questo significava MERENDA!!!! C'erano un sacco di torte buonissime
portate da mamme, nonne, zie...che bello!! Ovviamente abbiamo anche colto
l'occasione per parlare un po' delle attività svolte o per fare domande alle
volontarie che avevano fatto esperienze all'estero.
Intanto che ci
riposavamo hanno anche colto l'occasione per consegnarci le magliette del
centro locale (che sono davvero fighissime!!) e il braccialetto azzurro
di Intercultura (sììì!! Siamo tutti “Braccialetti blu” adesso!!- con
riferimenti del tutto casuale alla fiction “Braccialetti Rossi”, ovviamente).
Dopo la pausa siamo partiti più carichi di prima per l'ultima attività del pomeriggio....
Dopo la pausa siamo partiti più carichi di prima per l'ultima attività del pomeriggio....
·
Le animatrici ci hanno posto davanti ad un dilemma:
il mondo sta per finire e possiamo salvare solo 7 persone tra le 11
proposte portandole con noi su una navicella spaziale. I personaggi erano
simboli di determinate categorie sociali come per esempio la prostituta,
l'architetto, la cuoca, la dottoressa, il musicista gay, il no-global, il
ragazzo col fucile, la sedicenne incinta, il prete, il falegname ceco, l’atleta...
Quindi per votazione, dopo numerose discussioni, abbiamo scelto l'equipaggio
della navicella da cui nascerà una nuova civiltà. Purtroppo però, volenti o
nolenti, le nostre decisioni erano dettate dalle poche informazioni che avevamo
sui vari personaggi...quanti di noi si erano presi la briga di chiedersi se
c'era di più oltre la loro semplice appartenenza ad una categoria?! In ogni
caso alla fine qualcosa c'era, anzi un bel po' più di qualcosa...ognuna di
quelle persone aveva una vera identità completamente diversa da come l'avevamo
immaginata noi!! No, mi dispiace, non sarò io a svelarvele....che gusto c'è
altrimenti?!?! (comunque purtroppo io la struttura del gioco la conoscevo già,
infatti è una delle attività che abbiamo fatto durante i corsi mattutini di
inglese che abbiamo fatto mentre eravamo a Malta con la scuola...ops...).
E così si sono concluse le attività pomeridiane (e con queste
anche l'argomento “pregiudizi e stereotipi”) e siamo andati nelle nostre stanze
a sistemarci un po' meglio con letti. Poi siamo tornati di sotto per
preparare la cena o apparecchiare la tavola, oppure solo per fare due
chiacchiere e stare tutti insieme....Siccome c'è una ragazza, Sonia, che
frequenta l'Istituto Alberghiero a Cervia, l'abbiamo molto volentieri lasciato
cucinare le cotolette, mentre una preparatissima squadra impanava e preparava
le fettine di carne in stile “catena di montaggio”. Io non ho svolto nessuna di
queste mansioni, però, io ho avuto l'arduo compito di....lavare l'insalata!! In
realtà è stato molto divertente e mi ha permesso di conoscere meglio Emma,
anche lei addetta al lavaggio verdure, che m'intrigava moltissimo siccome ha
scelto un programma annuale in Cina!! Ragazzi ma ci pensate?! Con una cultura
così tanto diversa?! Che bello!! Dev'essere un'esperienza fantastica!! Però
anche, che paura!! Ci vuole un gran coraggio, davvero!
Dopo questa buonissima
cena e dopo un'ulteriore break, più o meno sulle nove, ci siamo incontrati
nuovamente di sotto, nella sala grande, abbiamo messo tutti i tavoli da un lato
e....“Ragazzi questa sera non faremo attività strettamente formative e
necessarie per la vostra esperienza all'estero, ma vogliamo semplicemente
divertirci tutti insieme e fare dei giochi. La cosa è strutturata come una
gara, vi dividerete in tre squadre e vi scontrerete...all'ultimo sangue!!”
Io a dir la verità non
ne avevo molta voglia perché la sveglia alle otto di mattina (mia sorella
doveva andare ad un'uscita scout e, ovviamente, si è messa a strillare per
tutta al casa perché non trovava questo o quello!!) e le varie emozioni della
giornata mi avevano stancata parecchio, però sentita la consegna del primo
giochino...non stavo più nella pelle!!

Ora che le squadre erano formate la sfida poteva avere inizio!!
· Gioco
1: Disegnare la penisola
italica con la divisione delle varie regioni….a questa richiesa ci siamo
guardati negli occhi spiazzati: in realtà non conoscevamo così bene come
pensavamo il nostro Paese!! Comunque alla fine abbiamo fatto una forma alla
bell’e meglio, classico stivale, e una pseudo divisione in regioni….rullo di
tamburi….la nostra era la più ACCURATA!!! Pensate a com’era quella degli
altri!! Ahaah!! Comunque il gioco non era ancora finito infatti ci hanno letto
ventuno nomi di monumenti, personaggi importanti, cibi o altro, ognuno da far
corrispondere ad una regione…qui eravamo un po’ più tranquilli infatti sapevamo
la maggior parte delle risposte!!!
· Gioco
2: Passarsi una carta (di
quelle da gioco, tipo per Scala quaranta) tra i vari componenti del gruppo
usando solo la bocca: bisognava aspirare la carta in modo che si appiccicasse
alla propria bocca e poi appoggiarla sulla bocca del compagno a fianco e
soffiare lievemente mentre l’altro iniziava ad aspirare…insomma un bel casino,
anche perché la carta cadeva spesso e baci a stampo o sputacchiamenti vari
erano nella norma (per fortuna a me non è capitato, anche perché la carta mi
cadeva molto prima di arrivare alla ragazza che avevo accanto!!). Comunque,
alla fine, non si sa bene come, siamo riusciti a far fare alla carta un intero
giro dei componenti del nostro gruppo!
· Gioco
3: Rispondere a delle
domande per alzata di mano, un portavoce a gruppo. Erano domande di carattere
generale, ma si focalizzavano soprattutto su paesi e tradizioni varie. Due
domande mi hanno fatta sentire un sacco ignorante: quando hanno chiesto cosa
significa la sigla AFS, che è il nome internazionale di Intercultura, -non lo
sapevo assolutamente!?! Alla fine ho scoperto che vuol dire “American Field
Service”, cioè Servizio Americano di
Campeggiatori, infatti è nato durante le guerre mondiali e serviva per fare
campi di accoglienza per i messaggeri che si spostavano o che arrivavano negli
USA- e quando hanno chiesto di scrivere 50 stati degli Stati Uniti-anche in
questo caso io ne sapevo a mala pena una decina…che brutta roba!! Va bhe’ che
ho sempre ho odiato la geografia, troppi nomi e dati statistici da ricordare!!-
Per fortuna gli altri del gruppo sapevano rispondere, quindi anche con le
domande ce la siamo cavata alla grande!!
· Gioco
4: Disegnare delle cose
su un foglio in modo da far indovinare delle parole, date dai volontari, al
resto dei compagni di squadra! Anche questo gioco è stato molto divertente
e mi ha anche fatto riflettere sulle diverse
concezioni che abbiamo noi di una cosa, vedendo anche i diversi oggetti che
venivano disegnati per far indovinare la parola!
· Gioco
5: Avevamo una serie di
foto e dovevamo indovinare da quale paese venivano, sapevamo solo una cosa:
erano tutti paesi che offrono il Programma Scambi di Intercultura. Anche qui è
stato molto strano, perché alcune foto che ci sembravano di paesi caldi,
corrispondevano magari a paesi più a Nord, mentre per esempio quella di un lago
con paesaggi ghiacciati era stata scattata nel Sud dell’Argentina!! Comunque ce
la siamo cavata più o meno bene anche in questa sfida!
·
Gioco 6: Ogni squadra era ordinata in file verticali e doveva
trasportare le penne (tipo di pasta) che aveva dal fondo della fila fino
all’inizio, dove c’era una sedia dove poter appoggiare le penne. Ma il problema
era il COME tutto ciò doveva essere fatto, ovvero con uno spaghetto tenuto in
bocca, ci si doveva passare così la penna, facendola scivolare da uno spaghetto
all’altro…in questa sfida abbiamo perso miseramente…perché siamo riusciti a
capire solo verso la fine qual’era la tecnica adatta!
Nonostante quest’ultima caduta finale, abbiamo però
guadagnato un buon punteggio che ci ha permesso….di vincere!! (Non che a me
importi particolarmente, ovviamente, l’importante è partecipare!!)
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Il mio gruppo ed io (sono quella di spalle con la maglia a righe)! |
Finiti i giochi della serata ci siamo dati
la buona notte poi chi voleva restare lì a chiacchierare e a parlare
dell’esperienza che vivremo tra poco o a fare domande su quella vissuta dalle
volontarie poteva farlo tranquillamente, invece per chi era completamente
esausto e distrutto, come la sottoscritta, era possibile andare nel tanto
bramato letto!! (Non che non mi sia divertita, anzi, ma ero veramente
stanchissima!! Faticavo quasi a tenere gli occhi aperti!!) Alla fine mi sono addormentata e devo dire che ho dormito anche bene, nel mio bel sacco a pelo!!
Come avrete capito è finita la prima giornata del weekend di AFS e quindi anche qesto post.
Perciò a prestissimo,
Perciò a prestissimo,
Fennec Curioso
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