(Jean de La Bruyère)
(William Makepeace Thackeray)
(Sì, lo so, in Italia è
pomeriggio, ma va bhe’)
Come va?! Io alla
stragrandissima, anche perché nei week end riesco sempre a riposarmi un sacco!
Svegliarsi alle sei è stancante ragazzi, capitemi!!
Anyway, come avete letto dal
titolo ci sono alcune interessanti novità sulla mia vita qui, attività che ho iniziato a fare, incontri che ho fatto e
avventure che affronterò, quindi…iniziamo subito!!
Oh my god! Ancora non ci credo!
Sì, è vero, è così, abbiamo i biglietti!!
Il ventitré settembre, giorno del
mio compleanno, andrò a Washington al concerto di Ed Sheeran!! Verranno anche
Angelina, host sister di 13 anni, e Jill, host mum, e sarà una figata assurda!!
Quando ho visto le tappe del tuor
di Ed su internet, non credevo davvero che avrei davvero avuto il coraggio di
chiederlo ai miei e di farmici portare e invece…eccomi qua! Non solo ho avuto
la forza di chiederlo (a tutti e quattro i miei genitori, quelli di casa per i
soldi e per avere il permesso, e quelli di qua per farmici portare e per
aiutarmi a prendere i biglietti online)…ma hanno anche detto sì!!
E poi la cosa più bella bellissimissia
è che, nonostante Ed tenga un concerto lì per due sere di fila, siamo riusciti
a trovare buoni posti proprio nello spettacolo del ventitré!! Ancora non ci
credo!! Sarà bellissimo!
E poi così sentirò meno la mancanza di casa, in un
giorno così speciale, dove ti solito tutto ti è concesso e non è mai colpa tua,
dove i tuoi amici vengono a casa o in pizzeria, per mangiare qualcosa o dire
quattro cavolate, dove ti fanno un regalo, per quale si sono messi d’accordo
durante intere ricreazioni, bisbigliando ed escludendoti, come una sorta di
setta segreta…è il giorno in cui sei nato, in cui ormai diciassette anni fa tua
mamma è corsa all’ospedale di Lugo, per poi dover fare lunghe passeggiate
nell’attesa di contrazioni che non arrivano mai, perché si stava meglio là
dentro, al calduccio senza tutti i pericoli del mondo. È il giorno in cui hai
visto per la prima volta la luce, hai sentito l’aria nei polmoni e hai pianto,
irreversibilmente e disperatamente, è il giorno in cui il mondo è cambiata la
vita di milioni di persone, quelle milioni di persone che incontrerai e che
aiuteranno te, come te aiuterai loro.
E quindi sono contenta di fare
qualcosa di così speciale, per un giorno per me così importante, sicuramente
così, tra “Don’t” e “The A team” avrò un po’ meno homesick (= nostalgia,
malattia di casa)!
Liaison:
chiacchiere e ispezione!
Bhe’ nell’ultimo post vi avevo
detto che avevo fretta perché dovevo andare ad un appuntamento con il mio
Liaison, cioè il mio tutor qui negli U.S.A. Susie è una signora sui
cinquantacinque, coi figli grandi, tante passioni (è sportiva, le piace fare
trekking e campeggiare nella natura), e un grande sogno quello che tanti
ragazzi da tutto il mondo possano come lei vivere la magica esperienza che
offre Intercultura. È per questo che, dopo aver consigliato e supportato i
figli che volevano partire, e dopo aver ospitato tanti anni, oggi è liaison e
coordinatore della zone di Baltimora.
Tutte queste credenziali
all’inizio mi avevano un po’ spaventata. Lei che è stata a contatto con così
tante persone, che ha vissuto e seguito così tante esperienze, come vedrà me?
Sarò all’altezza delle sue aspettative? Sarò abbastanza brava con la lingua,
abbastanza sveglia per lei?
Poi però appena sono uscita di
casa e ho chiuso la porta dietro di me, appena siamo rimaste solo io e lei, ho
capito che non è certo qui per giudicarmi o per aspettarsi qualcosa da me. È
un’amica, una consigliera, un’aiutante, la vecchina saggia delle fiabe, lo
scudiero nell’epica cavalleresca, è qui per capire se ho bisogno di lei e come
sta andando la mia esperienza.
Ho quindi lasciato da parte
l’imbarazzo e la preoccupazione e ho iniziato a parlare. E a quel punto, chi mi
conosce lo sa, è fatta, non mi fermo più. Ho parlato della scuola, dei prof,
delle materie, delle attività interessanti che stavamo facendo, degli amici,
del ballo della scuola, della mia famiglia, delle mie sorelle, del barbecue, ho
parlato dell’Italia, del teatro, ho parlato delle differenze tra i due sistemi
scolastici, ho parlato….ho parlato, e basta.
Susie è stata quindi molto
contenta di vedere che le cose vanno alla grande e anzi mi ha anche fatto i
complimenti per la lingua (non è possibile!!), e ha poi chiesto, una volta
tornati a casa, di vedere la mai stanza, il mio bagno e i luoghi dove posso
studiare o passare il tempo. È una sorta di ispezione obbligatoria che devono
fare per vedere se sono sistemata bene.
Siccome me lo aveva già accennato
avevo sistemato la mai camera, messo tutto in ordine e le ho descritto e
presentato le varie parti della casa, come amo fare in Italia con quella che
ormai da cinque anni è la “casa nuova”. In quel momento mi sono sentita
veramente a casa, veramente parte di quella famiglia, veramente dalla loro
parte…volevo che lei capisse quanto mi trovo bene qui, quanto sono buoni e
simpatici tutti loro, quanto è fantastica la mia vita! E evidentemente l’ha
capito perché durante il giro non faceva altro che dire “Quanto è bello, che
forza, very cool!!” e poi “Vedo che ti sei sistemata bene, vedo che vai
d’accordo con la famiglia, hai praticamente un appartamento qua
sotto!!”…insomma quando l’abbiamo salutata ed è uscita dalla porta di casa, io
e Jill ci siamo guardate e abbiamo sorriso. È fatta!, sono parte di questa
famiglia, appartengo a questa casa e abbiamo anche superato
l’ispezione…insieme!
Free Time-
Da quando è iniziata la scuola
non ho più tanto tempo per riposarmi e per far nulla, e quel poco che ho di
solito lo passo attaccata al computer in camera mia, perché solitamente è dopo
cena, e il resto della famiglia o a compiti, o legge o guarda la tv, o lavora,
comunque ognuno ha da fare e si ritira nelle proprie stanze.

Poi lei mi ha consigliato un libro, è il primo di una serie, dono
tipo cinque, e non è molto difficile da leggere quindi…sono partita, e chi mi
conosce sa he quando amo un libro inizio e non mi fermo finché non l’ho finito.
Ovviamente per mangiare, andare a scuola, fare i compiti e fare le attività familiari,
mi fermo, ma queste sono cose che proprio non posso evitare, sono una sorta di
pacchetto vitale, necessario alla sopravvivenza dell’adolescente medio. In ogni
caso è davvero una storia molto avvincente e appena ho finito questo, mi
butterò sugli altri libri della serie!!


Club…manca
poco!
Non so quanti di voi lo sappiano,
ma in America, dopo scuola, oltre agli sport vari che si possono praticare, ci
sono i Club. I Club sono gruppi di studenti con una passione comune che
decidono di riunirsi una o più volte a settimana per portare avanti questa
passione insieme. Ogni Club ha poi almeno un coordinatore adulto che aiuta e
segue i ragazzi nelle attività. Sono in pratica tutte quelle attività che in
Italia dobbiamo andare a cercare (e a pagare) fuori da scuola e che ci
permettono di portare avanti le nostre passioni e i nostri interessi.
Di Club ce ne sono davvero
tantissimi, alcuni li ho già citati nell’ultimo post, altri li potete trovare
anche sul sito della mia scuola!
In ogni caso, tutto questo
serviva per dire che….questa settimana iniziano le iscrizioni! Quindi potremo
decidere a quali partecipare semplicemente scrivendo il nostro nome accanto al
poster coi Club nella Cafeteria…non vedo l’ora! Io probabilmente farò teatro,
volontariato, scrittura, forse andrò anche nel Club che si occupa di ambiente e
di eco-sostenibilità, ma ancora non so.
Comunque sono molto carica perché
so che nei Club incontrerò persone con le mie
stesse passioni e quindi avrò l’opportunità di farmi più amici e conoscere
più gente!!
Oltre alle novità americane,
volevo condividere con voi anche alcune cose che hanno fatto i miei genitori e
parenti vari in Italia, perché mi
sembrano cose interessanti e divertenti! Perciò, facciamo un salto a sbirciare
cosa fanno gli altri al di là dell’Oceano….
Skype…hello!

Expo…un
esplosione di mondi, paesi e culture!
Mentre io andavo a scuola,
leggevo, giocavo con l’xbox e suonavo la chitarra, la mia famiglia,
accompagnati dai miei cugini, sono andati all’Expo a Milano.
L’Expo, tutti voi
italiani sapete cos’è perché è da settembre scorso che i prof e le pubblicità
ci martellano con ‘sto Expo, è un’esposizione di vaste proporzioni, e in
particolare queste è un’esposizione mondiale che si verifica periodicamente
ogni volta in un paese diverso, e nella quale ogni paese può mostrare le
proprie peculiarità e particolarità per farsi conoscere dalle persone di tutto
il mondo.
Bhe’ io purtroppo, per ovvi
motivi, non sono potuta andare, quindi non vi posso raccontare com’è, ma mi
hanno detto che è davvero bella, anche solo come esperienza perché ti trovi a
contatto con milioni di persone e milioni di culture!
Grazie per aver letto fino in
fondo anche questo post,
A presto,
Fennec Curioso
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