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Jeremy
Irons
Fabio
Volo
Luis
Sepulveda
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Paulo
Coelho
Jeremy
Irons
Ciao a tutti!
Cosa vi avevo detto?!
Visto che ho mantenuto la promessa?! Ecco a voi l'ultimo post sulle
selezioni di Intercultura. Come ho già detto l'ultima volta, questi
post li ho abbozzati tempo fa, a fine febbraio, un po' partendo dal
mio diario, un po' con robe mie, quindi i riferimenti temporali
che ci sono, sopratutto alla fine, vanno collegati a circa un mese
fa...
Colgo inoltre l'occasione
per scusarmi di nuovo per questo luuungo periodo di silenzio,
ma...sono stata un bel po' incasinata!!
Quindi...dove eravamo
rimasti?! Ah già....
E così ero idonea.
Che bella parola, me la sono ripetuta tra me e me per un po',
gustandone il sapore. Ora iniziava però la parte più difficile, ora
dovevo inviare la mia domanda al concorso, il mio fascicolo, che
doveva convincerli a prendere me e non altri ragazzi. Fosse facile!
Come cavolo si fa?! Come faccio a sapere cosa vogliono?!
Risposta: non lo so. Non
lo posso sapere. E allora?! Allora farò (come recita il motto dei
lupetti) del mio meglio. Mi impegnerò, rischierò, ci metterò
tutta me stessa: ogni
giorno, ogni esperienza, ogni sorriso della mia vita.
Dunque è così iniziata
la maratona o le due settimane d'inferno, come le ho
soprannominate io, infatti abbiamo iniziato (i miei genitori ed io)
la compilazione del fascicolo, la corsa folle da medici e professori
per avere i permessi necessari, le ricreazioni passate a fare la fila
in segreteria per poi ricevere solo poche e scarse informazioni, le
nottate passate a rifinire gli ultimi testi, a riguardare le ultime
foto, a cercare e poi scattare (sì, tra tutte quelle che avevo, non
ne abbiamo trovata nessuna decente) la foto giusta per la copertina
del fascicolo- quella che ti presenta e che da' una prima impressione
di te-....insomma è stata dura. Ma alla fine, con l'aiuto dei miei
genitori, dei miei amici, delle volontarie dell'associazione, ce
l'abbiamo fatta!
Alla fine era venuto
fuori il mio piccolo capolavoro. Quando l'ho guardato, la sera prima
della consegna, lì, sulla scrivania, mi sono sentita orgogliosa, ma
al contempo triste. Perché era una mia creatura, un mio figlio, una
parte di me, un po' come gli Horcrux di Voldemort, o i personaggi
delle storie che mi invento. E non poteva andarsene via così, dopo
tutto quello che avevo passato per compilarlo, dopo tutto quello che
mi aveva dato e tolto...insomma consegnarlo alle volontarie è stato
un po' come nei film americani quando i genitori guardano in lacrime
il figlio salire sulla macchina e partire per il college, per il
futuro.
E ora?! Ora...niente! Mi
sono guardata in torno sconcertata e mi sono resa conto che era
finita. Ora non potevo più fare nulla, avevo dato il mille per mille
a quel fascicolo e ora non potevo far altro che
aspettare...aspettare...aspettare!!! Da quel maledettissimo 10
dicembre, non mi è rimasto più nulla, se non aspettare...un
lungo, corroborante silenzio che sembrava non finire più.
Diciamo che tra quel
giorno funesto e la prossima tappa interessante e degna di nota del
mio percorso di Inercultura ne è passata di acqua sotto i ponti!!
Infatti c'è stato Natale, poi Capodanno, poi nel mezzo mi sono
fidanzata, e poi entro San Valentino ho fatto in tempo a tornare
singol di nuovo, insomma i soliti casini di una normalissima
adolescente...
E intanto il silenzio
continuava, cercavo di non pensarci, di farmi prendere da amici,
uscite, verifiche, feste ma...alla fine, la sera, quando ero sola e
dovevo dormire nel letto, per quanto ci provassi e mi impegnassi, non
restava più niente tra me e il mio pensiero fisso, che
tornava strafottente ed arrogante, come se fosse lui il capo della
mai mente e come se non stesse tormentando le notti di un'adolescente
innocente....
Alla fine, verso fine
gennaio, un pomeriggio, né più
né meno importante degli altri, è arrivata...Una mail! L'ho
aperta in fretta, con quell'euforia mista a preoccupazione, con
terrore di sapere e al contempo il desiderio irresistibile di
farlo...un po' come alla consegna delle verifiche di latino...hai
paura che il voto non sia sufficiente, ma non puoi fare a meno di
voltare il foglio e guardare, alla fine,...così ho scoperto che
avevo passato una primissima fase di scrematura, ero nei 2000
che la commissione di Colle Val d'Elsa avrebbe esaminato e tra cui
avrebbe scelto i 1300 a cui assegnare una borsa di studio.
Mi sono afflosciata come
un palloncino bucato, come dopo aver scoperto che il voto è 6-. Una
vittoria a metà che ti lascia quel po' di amaro in bocca...certo, lo
so che se non passavo quella il mio percorso finiva lì, però non
so, forse la scuola mi prendeva troppo in quel periodo, forse ero
preoccupata che non mi prendessero poi...bho, non lo so, so solo che
quell'ultimo mesetto di attesa è stato molto peggio dopo
quella mail...
Dopodiché mi sono resa
conto che c'erano ancora i miei compagni di classe lì, che mi
guardavano sbigottiti senza capirci più niente!! A quel punto sono
scoppiata a ridere, li ho abbracciati e ho spiegato loro cos'era
successo e, dopo essersi -come da copione- congratulati con me, ci
siamo rimessi al lavoro....però io non stavo più al computer a
scrivere perché avevo ancora gli occhi velati e appannati e le mani
che tremavano....
E ora vi lascio con un
estratto dalla lettera in inglese che ho mandato per presentarmi nel
fascicolo (tralasciando il mio inglese), perché mi sembra che calzi
a pennello, che descriva perfettamente come mi sento, allora, come
oggi...le stesse identiche emozioni!! Solo raddoppiate, triplicate,
no, ma che dico, quintuplicate!! Perché ora so che è vero, che non
è solo un sogno, solo un altro dei miei viaggi mentali o delle mie
storie inventate...è Reale. Tangibile. Concreto.
“I
can't believe that this is really happening to me! Since I was a
child I've always wanted to trip, see other countries and met new
people. So, when my parents told me about the AFS program I didn't
hesitate a moment: I immediately went online to apply for it. And
when I've known that I passed my competence exam I just couldn't
believe it! It was like a dream came true! And now, every night when
I'm in my bed, I imagine how this fantastic experience could be. In
fact, even if I love my life here- I've an extraordinary family and
some very special friends-, I want some more: I want to explore new
countries, learn other languages, meet a lot of people, understand
cultures that are really different from mine,....I want to found my
place in the world (I need to know what I really want and who I
am)!”*
E
quindi nulla, grazie per aver ascoltato le mie deliranti
elucubrazioni e perdonatemi se, a volte, non hanno troppo senso o
sono troppo sincere o troppo romanzate (mi dispiace, romanzare una
storia...è un vizio che difficilmente riuscirete a togliermi), ma
avevo bisogno di dirlo a qualcuno,e, come ho già detto, l'unico
qualcuno che ho trovato in grado di capirmi, è il mondo.
Goodnight
world,
Fennec
Curioso
*“Non posso credere che
questo stia realmente capitando a me! Da quando ero piccola ho sempre
voluto viaggiare, vedere altri Stati e incontrare nuove persone.
Quindi, quando i miei genitori mi hanno parlato del programma di AFS
Intercultura non ho esitato un momento: sono andata immediatamente
online ad iscrivermi. E quando ho saputo che avevo superato il mio
esame di idoneità non potevo crederci! É stato come un sogno
diventato realtà! E ora, ogni notte, quando sono nel mio letto, mi
immagino come possa essere quest'esperienza fantastica. Infatti,
anche se amo la mia vita qui-ho una famiglia straordinaria e molti
amici veramente speciali-, vorrei qualcosa di più: vorrei esplorare
nuovi Stati, imparare altre lingue, incontrare un sacco di persone,
comprendere culture che sono molto diverse dalla mia,...voglio
trovare il mio posto nel mondo (Ho bisogno di capire cosa voglio e
chi sono realmente)!”
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