Lui l'abbracciò e lei gli sussurrò qualcosa all'orecchio che avrebbe ricordato per tutta la vita. Qualcosa che risolveva il segreto dell'amore e vinceva la paura che l'amore fa, perché per amare bisogna perdersi ogni giorno e morire un poco. Per questo ci vogliono così tante metafore. Lei non ne usò. Ma cose lei disse fa parte delle cose che nessuno sa.
adattato
da “Cose che nessuno sa” di Alessandro d'Avenia
Mentre
per tutti quanti, buon primo giorno con il nuovo orario, cioè con
un'ora in meno di sonno!! Non so voi, mai io sono già esausta!!
Comunque,
sono qui oggi per scusarmi e spiegarvi perché sono sparita
per così tanto tempo...

Infine
durante la scorsa settimana i miei erano via per lavoro,
quindi io e mia sorella ci siamo dovute dividere i compiti per fare
tutti i lavori di casa e ci siamo arrangiate come potevamo...in poche
parole un'altra settimana un bel po' intensa!
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Alcuni supereroi della Marvel, giusto per sottolineare che sono tornata, più forte e carismatica di prima, pronta a far fronte a qualsiasi imprevisto e nemico e, ovviamente, per salvare il mondo!! |
Quindi
vi spiego un po' cos'ho pensato di fare: a bravissimo uscirà
l'ultimo post sulla mia esperienza per le selezioni di
Intercultura (che è mezzo pronto e abbozzato già da fine
febbraio-inizio marzo, ma non ho avuto ancora il tempo di
sistemarlo!!), poi tra un po' (non voglio dare indicazioni temporali,
perché ho scoperto che può accadere di tutto e che gli imprevisti
sono sempre in agguato) volevo pubblicare un altro post con le
novità, ovvero le cose che sono successe dopo febbraio cioè
dopo quello che c'è scritto nell'ultimo post di the story so far.
E
allora a che cosa serve questo post?! Diciamo che, siccome sono
riuscita a rimediare un paio di minuti per scrivere, ho deciso di
sfruttarli al massimo per farvi sapere che sono ancora viva,
per scusarmi e poi per condividere con voi due esperienze
bellissime che ho vissuto in questi giorni (anche se non
riguardano la mia esperienza con Intercultura e quindi magari non vi
interessano, le volevo condividere comunque con voi perché sono state
due esperienze davvero molto belle e importanti per me!!)
Con
la scuola dal 9 al 13 marzo, abbiamo fatto un viaggio-studio a Malta.
Grazie alla fantastica burocrazia delle scuole italiane siamo partiti
lunedì alle 3.00 di notte in autobus per andare all'aeroporto di
Roma, perché la scuola ha fatto richiesta molto tardi per il volo e
quindi è stato l'unico (senza scali) disponibile!! Comunque non è
stato un problema, perché in bus abbiamo dormito, ascoltato la
musica, cantato, chiacchierato, discusso, giocato (a vari giochi "da viaggio" tipo quello dove bisogna dire delle parole partendo dalle ultime due sillabe della parola detta dal compagno prima; o quello dove si contano dei determinati oggetti che si vedono fuori dal finestrino; o ancora, quello più divertente di tutti: quel gioco dove
ognuno ha un foglietto con il nome di un personaggio famoso in testa
e deve indovinare chi è), insomma ce la siamo spassata!
Ecco le prime cose che ho visto a Malta quando siamo arrivati, mentre stavamo andando in albergo. |
Arrivati a Roma, dopo il check-in e la tappa bagno, siamo subito saliti in aereo (infatti bisogna considerare che tutti i vari passaggi, dalla consegna bagagli al metal detector, li abbiamo dovuti fare in 53 quindi...un po' di tempo ci voleva!!) e così sono iniziati i lamenti di voci ansiose e preoccupate di chi era al proprio battesimo del volo....per aria però ci siamo stati non più di un'ora perché da Roma a La Valletta ci vuole veramente poco! Dopodiché un emozionante viaggio in bus, un'altra oretta, per arrivare all'albergo dove ci siamo divisi nelle camere...io ero con la mia migliore amica, Giulia, e un'altra mia grande amica, Marina: ci siamo spataccate!!
Dall'8
al 12 siamo poi andati a scuola tutte le mattina, in una città molto
moderna a mezz'ora dall'albergo, Saint Julien: il centro della movida
maltese!
La scuola era privata (quindi era fatta apposta per
stranieri: niente studenti maltesi) e molto bella e spaziosa,
le aule erano comode e tutte dotate di LIM. I prof.
erano simpatici e coinvolgenti e ci hanno fatto fare un sacco
di attività interessanti che ci hanno permesso di migliorare il
nostro inglese! Le lezioni duravano dalle 9.00 alle 15:00 con due
pause: dalle 10:30 alle 11:00 e dalle 12:30 alle 13:00.
Quando uscivamo da scuola ci precipitavamo alla stazione dei bus e salivamo sul nostro mezzo alla volta delle meraviglie dell'isola!
Sono stati dei pomeriggi un bel po' intensi....guardate voi stessi:







Questa era la mia aula! Qui si può vedere la LIM e gli altri oggetti tecnologici, mentre nella foto sopra, le sedie-banco dove stavamo durante le lezioni. |
Quando uscivamo da scuola ci precipitavamo alla stazione dei bus e salivamo sul nostro mezzo alla volta delle meraviglie dell'isola!
Sono stati dei pomeriggi un bel po' intensi....guardate voi stessi:
- Siamo stati tra i vicoli di Rabat (che potete vedere nelle foto qui sopra), quartiere di M'ndina città fondata degli arabi, per la grande pace e il surreale silenzio che regna nelle sue vie è detta "the silent city" (la città del del silenzio);
- Nel romantici e suggestivi Baracca Gardens della Valletta, dai quali si può ammirare il mare che rientra lievemente nella costa dando origine a un piccolo fiordo:
- All'Havana, una discoteca di Saint Julien;
- E anche sul lungo mare della Vittoriosa, una delle tre città più antiche di Malta fondate dai cavalieri cattolici durante il periodo delle crociate!
Insomma
un'esperienza davvero fantastica e estremamente istruttiva...qualcosa
che ti resta nel cuore!!
Silvia Avallone: una
donna, un uragano, una forza...che ha scosso il mio mondo!
Grazie
alla nostra professoressa d'Italiano sono ormai svariati anni che
alcune classi della nostra scuola partecipano ad un progetto chiamato
“Incontro con l'autore”, che consiste nell'assistere ad una conferenza dove un autore italiano presenta il suo ultimo libro (che è stato prima acquistato e letto da tutti le classi che partecipano all'incontro!) e risponde alle nostre domande. È
un progetto sempre molto interessante e coinvolgente, che fa anche un
po' sognare: se loro ce l'hanno fatta (a diventare scrittori), forse
anche noi....
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con la sua montagna di capelli sorridenti e uno sguardo radioso ci ha salutati e, dopo i normali convenevoli della preside e della prof. d'Italiano, ha preso il microfono in mano e, dopo una piccola presentazione, ha iniziato a rispondere alle nostre domande....piano piano, parola dopo parola, sviscerava e raccontava quello che era per le il suo romanzo: una denuncia al comportamento dei giovani lavoratori nella società moderna che si perdono negli inutili sogni del "tutto subito", che vengono offerti oggi giorno dai tanti talent show che vediamo in tv, (come Marina) o che tentano di tornare alle origini (come Andrea) o ancora che fuggono verso paesi lontani nella speranza di un futuro migliore (come Ermanno). Ho passato due ore con gli occhi incollati su quella donna travolgente che stava piano piano dando voce, forma e senso ai pensieri che mi tormentano da tanti anni...lei mi capiva, diceva le stesse identiche cose che avrei detto io, solo molto meglio, con parole raffinate ma non complesse, con citazioni interessanti e alla portata di tutti...wow! È stata l'unica parola che sono riuscita a dire durante la prima ora di conferenza!!
Nell'ultima
mezz'ora poi, siccome non c'erano più domande, ne ha poste alcune
lei cercando di instaurare un dibattito, non indovinerete mai qual'è
stata la prima domanda che ha fatto, io stessa non ci potevo
credere!?!?!
(questo qui di seguito è un resoconto dal mio diario, quindi è al presente e, ovviamente, in prima persona)
(questo qui di seguito è un resoconto dal mio diario, quindi è al presente e, ovviamente, in prima persona)
“Allora,
adesso mi piacerebbe sapere quanti di voi vorrebbero andare
all'estero a lavorare.....” alcuni ragazzi alzano la mano, chi
sicuri, chi timidamente, magari nascondendosi dietro ad un compagno,
io avverto a mala pena il mio braccio alzarsi tanto sono concentrata
e rapita dalle sue parole “...e poi vorrei anche sapere da qualcuno
di voi il perché di questa scelta...”
Ecco
fatto. È finita. Questo è quello che ho pensato, perché tutti
i miei compagni di classe mi stavano fissando, insistentemente, come
a dirmi “tu che vai via in America, che hai così tanto da raccontare, che hai il coraggio di andare via da sola per un anno,
cosa aspetti ad alzarti?!?!”
E
quindi sì, l'ho fatto, di scatto senza pensarci, perché altrimenti
avrei avuto troppa paura, mi sono alzata, sono andata in prima
fila e mi sono avvicinata a lei che mi ha passato il microfono e si è
messa da una parte per ascoltarmi....mi sono sentita come deve
sentirsi un deputato in parlamento quando c'è anche la televisione,
in quel momento ti accorgi di avere tutto il potere del mondo,
qualsiasi cosa dirai potrà influenzare altre persone, altri destini,
altre vite...e...
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(fine della parte presa dal diario)
Non
so cosa è venuto dopo, so solo che è stata un'esperienza
fantastica, è stato come incontrare un attore o un cantante famoso,
anzi è stato meglio, perché ho potuto parlare con lei, dire la mia,
capire chi è come persona, non come l'immagine che magari ci
arriva un po' sbrilluccicante e ritoccata dai media, io
volevo la verità e con lei sono riuscita, per la prima volta,
ad ottenerla...credo di aver provato emozioni così forti solo quando
ho finito il colloquio ad Intercultura <3 <3
E
l'incontro poi si è concluso al meglio perché, quando ci siamo
messi in fila per gli autografi, abbiamo avuto una piacevole
sorpresa: lei non si limitava solo a firmare, ma faceva anche le
dediche personali, una per ogni singolo libro e...non stavo
più nella pelle, volevo che arrivasse subito il mio turno!! Quello
che mi ha scritto è una di quelle cose speciali e magiche,
uno di quei momenti in cui ti rendi conto che ti conosce molto meglio
una persona che ti ha vista una sola volta nella vita e che non sa
quasi niente di te, rispetto a migliaia di persone che conosci da
anni e che non si sono mai presi la briga di capire chi sei
davvero...quello che mi ha scritto e l'intero incontro in se, è
così assurdo e reale che l'ho dovuto annoverare tra l'elenco
delle cose che nessuno sa.
A prestissimo,
Fennec Curioso
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