domenica 29 marzo 2015

Che cosa diavolo ho fatto nell'ultimo mese?!




Lui l'abbracciò e lei gli sussurrò qualcosa all'orecchio che avrebbe ricordato per tutta la vita. Qualcosa che risolveva il segreto dell'amore e vinceva la paura che l'amore fa, perché per amare bisogna perdersi ogni giorno e morire un poco. Per questo ci vogliono così tante metafore. Lei non ne usò. Ma cose lei disse fa parte delle cose che nessuno sa.

adattato da “Cose che nessuno sa” di Alessandro d'Avenia




Hey people!! Buon 29 marzo!! E ,per chi è cattolico; Buona domenica delle Palme!!
Mentre per tutti quanti, buon primo giorno con il nuovo orario, cioè con un'ora in meno di sonno!! Non so voi, mai io sono già esausta!!





Comunque, sono qui oggi per scusarmi e spiegarvi perché sono sparita per così tanto tempo...
Allora l'ultimo post risale al primo marzo, quasi un mese fa!! Dopo quel post sono successe un sacco di cose: dal 9 al 13 eravamo in gita scolastica a Malta, poi dopo abbiamo avuto un paio di settimane piene di compiti, verifiche, interrogazioni...insomma hanno fatto di tutto per recuperare ogni singolo secondo “perso” a causa della gita...che gioia! (per tutti i maschi- ai quali bisogna sempre spiegare tutto- “che gioia” va inteso in senso sarcastico)
Infine durante la scorsa settimana i miei erano via per lavoro, quindi io e mia sorella ci siamo dovute dividere i compiti per fare tutti i lavori di casa e ci siamo arrangiate come potevamo...in poche parole un'altra settimana un bel po' intensa!

Alcuni supereroi della Marvel, giusto per sottolineare
che sono tornata, più forte e carismatica di prima,
pronta a far fronte a qualsiasi imprevisto e nemico
e, ovviamente, per salvare il mondo!!
Perciò scusatemi veramente tantissimo, vi ho pensato un sacco, sia a voi, sia a come fare i nuovi post. In ogni caso ora sono tornata e sono supermegacaricaaaaaa!!!
Quindi vi spiego un po' cos'ho pensato di fare: a bravissimo uscirà l'ultimo post sulla mia esperienza per le selezioni di Intercultura (che è mezzo pronto e abbozzato già da fine febbraio-inizio marzo, ma non ho avuto ancora il tempo di sistemarlo!!), poi tra un po' (non voglio dare indicazioni temporali, perché ho scoperto che può accadere di tutto e che gli imprevisti sono sempre in agguato) volevo pubblicare un altro post con le novità, ovvero le cose che sono successe dopo febbraio cioè dopo quello che c'è scritto nell'ultimo post di the story so far.

E allora a che cosa serve questo post?! Diciamo che, siccome sono riuscita a rimediare un paio di minuti per scrivere, ho deciso di sfruttarli al massimo per farvi sapere che sono ancora viva, per scusarmi e poi per condividere con voi due esperienze bellissime che ho vissuto in questi giorni (anche se non riguardano la mia esperienza con Intercultura e quindi magari non vi interessano, le volevo condividere comunque con voi perché sono state due esperienze davvero molto belle e importanti per me!!)


MALTA un puntino nel Mediterraneo....





Con la scuola dal 9 al 13 marzo, abbiamo fatto un viaggio-studio a Malta. Grazie alla fantastica burocrazia delle scuole italiane siamo partiti lunedì alle 3.00 di notte in autobus per andare all'aeroporto di Roma, perché la scuola ha fatto richiesta molto tardi per il volo e quindi è stato l'unico (senza scali) disponibile!! Comunque non è stato un problema, perché in bus abbiamo dormito, ascoltato la musica, cantato, chiacchierato, discusso, giocato (a vari giochi "da viaggio" tipo quello dove bisogna dire delle parole partendo dalle ultime due sillabe della parola detta dal compagno prima; o quello dove si contano dei determinati oggetti che si vedono fuori dal finestrino; o ancora, quello più divertente di tutti: quel gioco dove ognuno ha un foglietto con il nome di un personaggio famoso in testa e deve indovinare chi è), insomma ce la siamo spassata!

Ecco le prime cose che ho visto a
Malta quando siamo arrivati,
mentre stavamo andando in albergo.


Arrivati a Roma, dopo il check-in e la tappa bagno, siamo subito saliti in aereo (infatti bisogna considerare che tutti i vari passaggi, dalla consegna bagagli al metal detector, li abbiamo dovuti fare in 53 quindi...un po' di tempo ci voleva!!) e così sono iniziati i lamenti di voci ansiose e preoccupate di chi era al proprio battesimo del volo....per aria però ci siamo stati non più di un'ora perché da Roma a La Valletta ci vuole veramente poco! Dopodiché un emozionante viaggio in bus, un'altra oretta, per arrivare all'albergo dove ci siamo divisi nelle camere...io ero con la mia migliore amica, Giulia, e un'altra mia grande amica, Marina: ci siamo spataccate!!


Dall'8 al 12 siamo poi andati a scuola tutte le mattina, in una città molto moderna a mezz'ora dall'albergo, Saint Julien: il centro della movida maltese!


La scuola era privata (quindi era fatta apposta per stranieri: niente studenti maltesi) e molto bella e spaziosa, le aule erano comode e tutte dotate di LIM. I prof. erano simpatici e coinvolgenti e ci hanno fatto fare un sacco di attività interessanti che ci hanno permesso di migliorare il nostro inglese! Le lezioni duravano dalle 9.00 alle 15:00 con due pause: dalle 10:30 alle 11:00 e dalle 12:30 alle 13:00.
Questa era la mia aula!
Qui si può vedere la LIM e gli altri oggetti
tecnologici, mentre nella foto sopra, le
sedie-banco dove stavamo durante le
lezioni.


Quando uscivamo da scuola ci precipitavamo alla stazione dei bus e salivamo sul nostro mezzo alla volta delle meraviglie dell'isola!
Sono stati dei pomeriggi un bel po' intensi....guardate voi stessi:




  • Siamo stati tra i vicoli di Rabat (che potete vedere nelle foto qui sopra), quartiere di M'ndina città fondata degli arabi, per la grande pace e il surreale silenzio che regna nelle sue vie è detta "the silent city" (la città del del silenzio);

  • Nel romantici e suggestivi Baracca Gardens della Valletta, dai quali si può ammirare il mare che rientra lievemente nella costa dando origine a un piccolo fiordo:








  • All'Havana, una discoteca di Saint Julien;

  • E anche sul lungo mare della Vittoriosa, una delle tre città più antiche di Malta fondate dai cavalieri cattolici durante il periodo delle crociate!



Insomma un'esperienza davvero fantastica e estremamente istruttiva...qualcosa che ti resta nel cuore!!

The last day!
Questa foto è stata scattata l'ultima serata della
nostra permanenza a Malta, nella nostra camera:
per salutare questa bellissima isola, infatti, abbiamo
organizzato un "pigiama party" da noi!!
Nella foto, a partire da in altro a sinistra, ci sono
Tancredi, Marina, Maria Agnese (Manny), Ilaria
e Michele, in basso (sempre da sinistra), Io e Giulia.

Silvia Avallone: una donna, un uragano, una forza...che ha scosso il mio mondo!

Grazie alla nostra professoressa d'Italiano sono ormai svariati anni che alcune classi della nostra scuola partecipano ad un progetto chiamato “Incontro con l'autore”, che consiste nell'assistere ad una conferenza dove un autore italiano presenta il suo ultimo libro (che è stato prima acquistato e letto da tutti le classi che partecipano all'incontro!) e risponde alle nostre domande. È un progetto sempre molto interessante e coinvolgente, che fa anche un po' sognare: se loro ce l'hanno fatta (a diventare scrittori), forse anche noi....


Per quanto potessero essere stati belli gli incontri precedenti fatti con gli autori però, quello che è successo giovedì scorso (26/03) proprio non me l'aspettavo!! Il libro lo avevamo letto e discusso in classe, si chiama Marina Bellezza, è uno di quei libri strani, che non riesci a capire se ti sono piaciuti o no, uno di quelli che ti fanno arrabbiare, odiare i personaggi, riflettere, che ti fanno mettere tutto in discussione, che ti lasciano con un bel po' di domande per la testa...con quest'ordine di idee alla quarta ora (e poi per tutta la quinta) siamo scesi in palestra (l'unico luogo della scuola dove riescono a stare più di cinque classi contemporaneamente!!), e dopo pochi minuti di attesa è arrivata lei...
con la sua montagna di capelli sorridenti e uno sguardo radioso ci ha salutati e, dopo i normali convenevoli della preside e della prof. d'Italiano, ha preso il microfono in mano e, dopo una piccola presentazione, ha iniziato a rispondere alle nostre domande....piano piano, parola dopo parola, sviscerava e raccontava quello che era per le il suo romanzo: una denuncia al comportamento dei giovani lavoratori nella società moderna che si perdono negli inutili sogni del "tutto subito", che vengono offerti oggi giorno dai tanti talent show che vediamo in tv, (come Marina) o che tentano di tornare alle origini (come Andrea) o ancora che fuggono verso paesi lontani nella speranza di un futuro migliore (come Ermanno). Ho passato due ore con gli occhi incollati su quella donna travolgente che stava piano piano dando voce, forma e senso ai pensieri che mi tormentano da tanti anni...lei mi capiva, diceva le stesse identiche cose che avrei detto io, solo molto meglio, con parole raffinate ma non complesse, con citazioni interessanti e alla portata di tutti...wow! È stata l'unica parola che sono riuscita a dire durante la prima ora di conferenza!!

Nell'ultima mezz'ora poi, siccome non c'erano più domande, ne ha poste alcune lei cercando di instaurare un dibattito, non indovinerete mai qual'è stata la prima domanda che ha fatto, io stessa non ci potevo credere!?!?!
(questo qui di seguito è un resoconto dal mio diario, quindi è al presente e, ovviamente, in prima persona)
“Allora, adesso mi piacerebbe sapere quanti di voi vorrebbero andare all'estero a lavorare.....” alcuni ragazzi alzano la mano, chi sicuri, chi timidamente, magari nascondendosi dietro ad un compagno, io avverto a mala pena il mio braccio alzarsi tanto sono concentrata e rapita dalle sue parole “...e poi vorrei anche sapere da qualcuno di voi il perché di questa scelta...”
Ecco fatto. È finita. Questo è quello che ho pensato, perché tutti i miei compagni di classe mi stavano fissando, insistentemente, come a dirmi “tu che vai via in America, che hai così tanto da raccontare, che hai il coraggio di andare via da sola per un anno, cosa aspetti ad alzarti?!?!”
E quindi sì, l'ho fatto, di scatto senza pensarci, perché altrimenti avrei avuto troppa paura, mi sono alzata, sono andata in prima fila e mi sono avvicinata a lei che mi ha passato il microfono e si è messa da una parte per ascoltarmi....mi sono sentita come deve sentirsi un deputato in parlamento quando c'è anche la televisione, in quel momento ti accorgi di avere tutto il potere del mondo, qualsiasi cosa dirai potrà influenzare altre persone, altri destini, altre vite...e...
Ho parlato (neanche troppo veloce, mi hanno detto), forte e chiaro, senza fermarmi, senza pensare, ho detto tutto, ogni singola parola, ogni singolo pensiero, ogni singolo desiderio...ho detto quanto amo il mio Paese, la mia Italia, quanto ne capisco la bellezza e il mistero, quanto però mi sconcerti il menefreghismo e l'indifferenza degli italiani stessi per questa magia e maestosità che solo noi abbiamo, ho detto che voglio andare via, perché voglio scoprire un modo per rendere migliore l'Italia di adesso, voglio scoprire come poter mostrare al mondo (e agli italiani) quante bellezze abbiamo, e ho detto....respira, riprendi fiato va tutto bene, non stai facendo un discorso assurdo davanti a metà Liceo Classico alla presenza di un'autrice famosa, va tutto bene, è solo un'illusione, è tutto a posto, respira...e così, non so come, mi sono ritrovata al mio posto, coi miei amici che mi hanno dato il cinque e gli altri che applaudivano, dai prof agli studenti, dall'Avallone alla mia migliore amica....e non so come mi sono ritrovata a sentire lei, l'autrice famosa, con i suoi trent'anni, i suoi due libri pubblicati (di cui uno è diventato anche un film) che diceva “...io sono perfettamente d'accordo con te, l'Italia non è morta è solo addormentata è un paese fermo perché non ci svegliamo e non ci mettiamo in moto....”
 (fine della parte presa dal diario)

Non so cosa è venuto dopo, so solo che è stata un'esperienza fantastica, è stato come incontrare un attore o un cantante famoso, anzi è stato meglio, perché ho potuto parlare con lei, dire la mia, capire chi è come persona, non come l'immagine che magari ci arriva un po' sbrilluccicante e ritoccata dai media, io volevo la verità e con lei sono riuscita, per la prima volta, ad ottenerla...credo di aver provato emozioni così forti solo quando ho finito il colloquio ad Intercultura <3 <3


E l'incontro poi si è concluso al meglio perché, quando ci siamo messi in fila per gli autografi, abbiamo avuto una piacevole sorpresa: lei non si limitava solo a firmare, ma faceva anche le dediche personali, una per ogni singolo libro e...non stavo più nella pelle, volevo che arrivasse subito il mio turno!! Quello che mi ha scritto è una di quelle cose speciali e magiche, uno di quei momenti in cui ti rendi conto che ti conosce molto meglio una persona che ti ha vista una sola volta nella vita e che non sa quasi niente di te, rispetto a migliaia di persone che conosci da anni e che non si sono mai presi la briga di capire chi sei davvero...quello che mi ha scritto e l'intero incontro in se, è così assurdo e reale che l'ho dovuto annoverare tra l'elenco delle cose che nessuno sa.



A prestissimo,
Fennec Curioso





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