
Charlie Chaplin

Went
to a Daily Restaurant
Il giorno prima del mio
compleanno, il 09/22 (22/09 per gli
europei), siamo andati fuori a cena e mi hanno portato in un Daily
Restaurant, ovvero in un ristorante che è aperto 24 ore su 24 e che offre una grande
varietà di cibi, solitamente di diverse
nazionalità. Ci sono poi Daily
restaurant specializzati, cioè che fanno meglio cibo italiano, o greco, o
ebraico, e a questo punto la nazionalità si aggiunge al nome del ristorante che
diventa quindi Italian/Greek/Jewish Daily
Restaurant.
In quello dove siamo andati noi
non c’era una specializzazione specifica, ma la mia host mum mi ha consigliato
di prendere una pietanza greca
perché lì le facevano molto buone. Così mentre Angelina faceva dinner-breakfast (= cenare con cibi che
di solito si mangiano per colazione) con enormi pan cake al cioccolato con
tantissimo burro come piacciono a lei, io mi sono gustata un tortino greco con spinaci, ricotta,
feta e altri ingredienti sconosciuti…una delizia!! In quell’occasione ho anche
avuto l’opportunità di assaggiare le patatine
fritte dolci (le aveva ordinate la mia host mum come contorno) sono…strane,
un curioso ed interessante agrodolce!
Finita la cena siamo passati alla
cassa e mentre eravamo lì, Angelina ed io ci siamo appiccicate alla vetrina dei dolci…e ho fatto anche un
po’ di foto perché alcuni erano vere e proprie opere d’arte!! (Ma mamme, zie e
nonne varie che leggete non preoccupatevi, abbiamo solo guardato quelle bombe supercaloriche!!)
Muslim
party for Eid Al-Adha
E sempre la settimana del mio
compleanno, però questa volta venerdì,
il 09/25 (25/09 per gli europei), il
Muslim Club ha organizzato un party
nella Cafeteria a scuola per invitare e coinvolgere tutti gli studenti nella
celebrazione della festività islamica di Eid
Al-Adha (che cadeva di giovedì, però la festa l’hanno fatta venerdì perché
era l’ultimo giorno della settimana scolastica e la gente è più propensa a
fermarsi dopo scuola)!
La Cafeteria era addobbata a festa, c’erano cibarie ovunque e persone che entravano
ed uscivano frettolose cariche delle più inimmaginabili prelibatezze! C’erano
cibi di tantissime nazionalità
diverse dalla pizza al cuscus!
Ma la cosa più spettacolare ed
interessante era sicuramente la zona dei Mehndi.
Cioè una zona della sala in cui alcune ragazze facevano disegni su mani,
braccia e polsi a chiunque lo volesse con l’henné.
(qui a lato) Jasmine, una mia amica, mentre faceva un disegno con l'henné a Dyiora!
Io ovviamente me ne sono fatta
subito fare uno!!
Nell'immagine qui accanto potete vedere il disegno appena fatto con l'henné, mentre sotto c'è il segno che rimane dopo che lo strato superficiale si è seccato e staccato (si può notare il tipico colore arancione/rossastro)
Glossary:
La ʿīd al-aḍḥā (in arabo: عيد لأضحى, ossia
"festa del sacrificio"), o ʿīd al-naḥr (in arabo: عيد ﺍﻟﻨﺤﺮ "festa dello sgozzamento") o ʿīd al-qurbān (in arabo:
عيد ﺍﻟﻘﺮﺑﺎﻥ "festa dell'offerta [a Dio]"), è la festa
islamica celebrata ogni anno nel mese lunare di Dhu l Hijja, in cui ha luogo il
pellegrinaggio canonico, detto Hajj.
Spesso viene anche detta ʿīd al-kabīr (in arabo
: عيد ﺍﻟﻜﺒﻴﺮ, "festa grande"), in contrapposizione a ʿīd
al-ṣaghīr (in arabo: عيد ﺍﻟﺼﻐﻴﺮ "festa
piccola"), cioè la festa della rottura del digiuno.
La festa ha luogo il 10 Dhū l Ḥijja o nei tre
immediati giorni successivi in tutto il mondo islamico. In tali giorni una
norma islamica vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo considerati
questi i "giorni della letizia".
La parola aḍḥā deriva dalla radice araba <Ḍ-Ḥ-Y>, che richiama il significato di
"sacrificare", e si ricollega al ricordo delle prove che sarebbero
state superate dal profeta Ibrahim e
dalla sua famiglia, formata nel caso specifico da Hagar e dal loro figlio Ismaele/Ismāʿīl.
Il sacrificio rituale che si pratica nel corso della
festività ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo/Ibrāhīm,
del tutto obbediente al disposto divino di sacrificarGli il figlio
Ismaele/Ismāʿil prima di venire fermato dall'angelo. È quindi per eccellenza la
festa della fede e della totale e indiscussa sottomissione a Dio (islām).
In teoria, nel giorno della ʿīd al-aḍḥā, i musulmani sacrificano come Abramo un animale -
detti uḍḥiya (أضحية) o qurbānī - che, secondo la shari’a, deve essere fisicamente
integro e adulto e può essere soltanto un ovino, un caprino, un bovino o un
camelide, negli ultimi due casi è possibile sacrificare un animale
per conto di più persone, fino a sette. L'animale viene ucciso
mediante sgozzamento, con la recisione della giugulare che permetta al sangue
di defluire, visto che per la legislazione biblica e coranica il sangue è
impuro ed è quindi proibito mangiarne. La cerimonia dello sgozzamento avviene
il giorno 10 o nei tre giorni seguenti, nel periodo di tempo ( waqt )
compreso fra la fine della preghiera del
mattino e l'inizio della preghiera del pomeriggio. Viene sgozzato da un uomo,
che deve essere in stato di purità legale ( ṭahāra ), pronunciando un takbīr, ovvero la formula: «Nel nome di Dio!
Dio è il più grande».
La carne viene divisa preferibilmente in tre parti
uguali, una delle quali va consumata subito tra i famigliari, mentre la seconda
va conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della
comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistarlo.
Per quanti non partecipino al rito del hajj, l'ʿīd
al-aḍḥā inizia con una breve preghiera nella moschea, preceduta da un corale takbīr
e seguita da un sermone (khuṭba). A tale insieme di cerimonie
partecipano uomini e donne e spesso i bambini (che non avrebbero alcun obbligo
a celebrare tale festa, essendone esonerati, non essendo ancora puberi) che,
per l'occasione altamente festiva, usano indossare i loro migliori abiti.
tratto da
Wikipedia (Wikipedia-l'enciclopedia libera )
Mehndi, (anche mehandi,
mehindi, mendi) è un termine indiano per indicare un tatuaggio
temporaneo eseguito con henné naturale rosso (Lawsonia inermis), dipinto
su mani e piedi. Viene usato in oriente e nell’Africa Mediterranea per la
decorazione di mani e piedi per il rito nuziale, benaugurante e di protezione.
Viene eseguito con speciali stencil o a mano libera. I motivi sono di buon
auspicio per la persona che li indossa e il rito del disegno del mehndi
coinvolge le donne di tutta la famiglia e/o tribù. È in uso nel Nord Africa e
in India.
tratto da Wikipedia
( Wikipedia-l'enciclopedia libera)
Disecting
pig!
Qualche tempo fa vi avevo mostrato
la foto di un feto di maiale dissezionato che avevamo avuto l’occasione di
vedere in classe e vi avevo accennato al fatto che presto avrei incominciato
anch’io a dissezionare. Bhe’ così è
stato…
Il primo giorno, quello in cui la
prof. ci ha presentato i nostri maialini, è stato un po’ intenso. Infatti il feto di maiale assomiglia in tutto e
per tutto ad un maiale in miniatura e…era così puccioso!! Faceva un sacco pena!
![]() |
Guanti, Occhiali protettivi e camice da laboratorio!! |
Poi però, ho fatto due calcoli,
il maiale era già morto quindi non potevo in alcun modo farlo soffrire e poi avevo la fantastica opportunità di vedere gli
organi interni e le varie strutture dal vivo, cosa che in Italia non vedi a
meno che non ti iscrivi a medicina e ti fai i tuoi otto anni di studi (oppure
puoi optare per l’opzione “investo il gatto del vicino” ma in quel caso devi
fare attenzione a non spiaccicare troppo il tutto altrimenti sarà stato tutto
inutile!)…perciò, come ha detto la mia lab partner dopo avermi messo in mano un
paio di forbici, “Forza e coraggio, benvenuta in America, adesso inizia il
taglio lì…”
Perciò ho preso le forbici e ho iniziato a tagliare…al primo taglio ho solo
perforato la pelle, ero troppo terrorizzata per andare oltre, poi anche facendo
a turno con la mia lab partner, siamo andate più in profondità tagliando anche
attraverso tutti i muscoli e i legamenti, fino ad arrivare alla parte interessante: ossa, organi e
ghiandole secretrici!
E…wow! Ragazzi per quanto possa essere “gross” (ha vari significati, tra cui quello di schifoso, lordo) è davvero un’esperienza molto interessante e istruttiva: sinceramente ho imparato più cose sull’anatomia umana (è molto simile a quella del maiale, parlando in termini di organi e strutture principali) qui in queste ultime settimane che in diciassette anni in Italia!
Ma sicuramente uccidere un essere vivente che
tecnicamente non è ancora nato (il feto di maiale) è un’azione veramente orribile e sicuramente dovrebbero per
lo meno diminuire il numero di animali uccisi per essere dissezionati dagli
studenti a scuola….però almeno uno per classe ci dev’essere perché è veramente un’esperienza unica!
Nota: ora metto un paio di foto degli organi che abbiamo osservato, quindi se siete persone sensibili o se semplicemente vi fa schifo, saltate questa parte velocemente!!
In questa immagine si può osservare la parte superiore (anteriore se consideriamo che l'animale originariamente cammina a quattro zampe e quindi non sta in posizione eretta) del corpo del feto. In particolare nel taglio che è stato fatto nella parte inferiore della guancia, fino all'orecchio (in modo da creare un cerchio), si può osservare uno strato di muscoli facciali e più sotto (nascosta dalla pelle) c'è una delle ghiandoli salivari.
Qui invece possiamo vedere l'interno della bocca dell'animale, notiamo il palato "soffice e duro" (non so bene qual'è il nome scientifico in italiano in inglese si chiamano soft and hard palat), la lingua, i denti (ha solo un accenno di canini e incisivi), e l'epiglottis, valvola che blocca la laringe quando deglutiamo impedendo al cibo di finire nella trachea e quindi nei polmoni)
Qui possiamo vedere l'epiglottis, la laringe, la scatole con le corde vocali e l'inizio della trachea. Abbiamo infatti estratto questi organi dalla cavità della naso-faringe per poterli osservare meglio.
Organi e strutture della cavità toracica:
Cuore (con vene e arterie),
polmoni e costole (tagliate a metà).
Cavità abdominopelvica: il fegato (quella grande cosa blu-marroncina, il blu è il conservante che hanno messo per non far deteriorare l'animale), lo stomaco (è sotto il fegato, da qui non si vede bene), l'intestino e l'intestino crasso, in basso vediamo anche la vescica per l'urina e il cordone ombelicale (ricordo che si tratta di un feto quindi è attraverso questo che si nutre).
Se osservate poi sul lato sinistro si può vedere anche quello che resta del peritoneo, la membrana che ricopre la cavità abdominopelvica.
Sotto l'intestino troviamo poi i reni, ho cercato di mostrarvene uno con questa foto, spero si veda
My
sister birthday!
Il 09/30 (30/09 per gli europei)
è stato il compleanno della mia sorellina italiana. So che non è niente
di ecclatante ed interessante per voi, ma per me è stato un giorno un po’ particolare.
Mi sono infatti resa conto di
quanto mi mancasse casa, di quante
cose mi stessi perdendo non essendo
lì. Io e mia sorella abbiamo il compleanno a solo una settimana di distanza (ma
ovviamente abbiamo tre anni di differenza) e quindi da piccole festeggiavamo sempre il compleanno insieme e, anche se negli ultimi anni facevamo feste
divise, in casa nostra c’è sempre stata la “settimana
dei compleanni” in cui la casa era piena
di dolci e regali e in cui si ingrassava come non so cosa perché si
dovevano finire i cibi avanzati dalle feste!
Ma quest’anno no, quest’anno non ero
lì, quest’anno non c’è stata nessuna “settimana dei compleanni”, nessuna festa
condivisa, niente dolci che riempiono casa.
Solo ora, stando tanto lontano da
casa, mi sono resa conto di quanto è
importante la mia famiglia per me
e di quanto lo è anche mia sorella. Solo stando lontano mi sono accorta di
quante poche volte ho passato del tempo
con lei negli ultimi anni, quante poche volte l’ho aiutata e le ho detto quel
“sì” che tanto mi vanto di dire sempre a tutti quelli che hanno bisogno
(bambini più piccoli, anziani, bisognosi). Quindi mi sono messa al computer e
le ho fatto un video, un video dove
le spiegavo tutto questo, un video dove le dicevo quanto le volevo bene e
quanto mi mancava, un video dove le auguravo buon compleanno.
Auguri
ancora Ellina!! Ti voglio bene!
Shopping
for Homecoming!
L’Homecoming, cioè uno degli
eventi più importanti della vita “scolastica” degli studenti americani, stava per
arrivare (è stato sabato 17) e quindi io mi dovevo procurare un vestito adatto per
il ballo, perché ovviamente non ne avevo nessuno!!
Perciò venerdì 10/02 (02/10 per
gli europei) sono andata a fare shopping
con le mie amiche e….ci siamo divertite un sacco!!
Innanzitutto sono stata per la
prima volta dentro il centro commerciale
di Columbia, la città più vicina (a venti minuti di distante c’è poi
Baltimora), ed è tipo stramegagigantesco!!
È molto simile al Blu Water, centro commerciale inglese in cui sono stata più
volte quando sono stata ospite di un’amica di mia mamma in una cittadina vicino
Londra, ma molto più grande!
All’interno del mall si sviluppa
quella che è la nostra “uscita in centro” italiana: ci sono infatti non solo negozi da una parte e dall’altra degli ampi corridoi, ma anche ogni sorta di ristorante e fast food, ci sono poi una
grande giostra per bambini, diversi bar e caffè (tra cui ovviamente uno
Starbucks), baracchini di varie
dimensioni che vendono ice cream o cookies!
Adiacente al mall c’è poi anche
un cinema, in modo tale che
quest’enorme edificio attira l’attenzione di centinaia di persone e di teenager specialmente durante il weekend.
Io e le mie amiche, dopo aver pranzato (ah sì, dimenticavo di dire
che quel venerdì non avevamo scuola perché c’era mi pare aggiornamento per i
prof.) in un take away che vendeva solo pollo
(delicious!!), ci siamo diretti alla grande
caccia…abbiamo iniziato a setacciare negozi di vestiti uno dopo l’altro,
perdendoci spesso tra i nuovi arrivi per l’autunno-inverno, come morbidi
maglioncini, confortevoli cappelli, giacche eleganti e vestiti sexy….ma alla
fine dopo tre-quattro negozi…
l’illuminazione…eccolo, era lui, il prescelto! L’ho preso dall’attaccapanni e l’ho portato nel
camerino assieme ad altri vestiti da provare…appena l’ho messo addosso….
No, mi dispiace, non è successo
un bel niente, non sono diventata super mega figa, né è spuntata una fata
magica o quant’altro, ero sempre io…con
indosso un vestito relativamente
elegante che mi stava stranamente
bene. Le mie amiche hanno subito dato il massimo dei voti a questo nuovo
modello e ci siamo quindi precipitate alla cassa per comprarlo!
A quel punto abbiamo continuato
il nostro viaggio tra i negozi, senza più preoccuparci di trovare qualcosa in
particolare, lasciandoci distrarre dalle piccole
grandi cose che scovavamo in qua e in là….un cardigan di qua, una collana
di là, un paio di jeans fantastici in quest’altro negozio ancora e così
via…quando abbiamo guardato l’orologio erano ormai le 4.30 p.m. ed era ora di
andare a casa!
È stata veramente un’uscita
fantastica che non vedo l’ora di ripetere!! Perché quando sei in compagnia
tutto sembra più bello e divertente
e tutto è speciale!
My
phone died!
Eh, già, come se non bastasse in
questo grande pandemonio, tra compleanni, nostalgie, dissezioni e dolci, mi è
anche morto il cellulare.
Il mio cellulare era vecchiotto (per gli standerd moderni)
nel senso che aveva ormai quattro anni (me lo regalarono proprio per il mio
compleanno in prima superiore) e più volte, soprattutto negli ultimi tempi,
aveva riscontrato problemi e mal funzionamenti, tanto che l’avevamo addirittura
dovuto far resettare un paio di volte. Io però non essendo una teledipendente e
sapendo quanto i miei avessero già speso per il viaggio e per il materiale
vario da portare qua, ho insistito per tenere il mio vecchio telefono.
Purtroppo però verso la fine di
settembre ha iniziato a fare i capricci
ed è andato avanti così per un po’ finché non faceva altro che accendersi e
spegnersi automaticamente (l’unico modo per farlo smettere è stato togliergli
la batteria)!!
Dopo quindi un paio di chiamate
su Skype coi miei italiani dove abbiamo provato disperati tentativi di rianimazione per il mio telefono, abbiamo
deciso di comprarne uno nuovo.

È un Samsung Galaxy Core Prime, è bianco…ed è meraviglioso!! Mi piace un
sacco perché è perfetto per me: non
è di quelli appena usciti (io non posso essere alla moda, è una cosa che non mi
appartiene), non è della Apple (qui molti hanno iphone, ma ovviamente costano
abbastanza), era in promozione grazia alla mia nuova Sim americana e quindi
l’ho potuto comprare ad un prezzo molto basso!!!
Quindi nulla, tutto questo per
farvi capire come gli americani fanno in
fretta quando devono comprare qualcosa di nuovo, noi italiani ci avremmo
messo molto di più, ne avremmo
discusso per giorni in famiglia (giorni durante i quali il povero ragazzo
sarebbe stato costretto ad andare a scuola con un vecchio Nokia o BlackBerry
proprietà della famiglia ormai da generazioni), avremmo visitato vari negozi
diversi e valutato le varie offerte cercando quella più conveniente, avremmo
trattato con i commessi per avere uno sconto o comunque un offerta bonus che
comprende il giusto bilancio tra miuti, sms, internet e sopravvivenza
familiare, avremmo passato due ore al telefono con i nostri amici o coi nostri
genitori per decidere qual è il migliore/ più alla moda/ più tecnologico, e
potrei andare avanti ancora un bel po’.
(Nota Bene: questa vuole essere solo una riflessione sarcastica e
spiritosa, non voglio offendere nessuno, tanto meno la mia amata Italia e gli
italiani, di cui mi sento assolutamente parte!!)
Other
shop and store
Poi domenica 10/04 in tarda
mattinata sono uscita coi miei host parents per andare in diversi centri
commerciali a comprare diverse cose per la casa
e mi sono divertita un sacco!! La mia host mum è un interior desiner quindi abbiamo passato un sacco di tempo a
discutere su forme e dimensioni di lampade
e cose simili, e poi nulla nei centri commerciali americani si trova proprio di tutto…


Western
European Cultur Festival
Domenica (10/04) pomeriggio
invece c’era una bellissima iniziativa nella biblioteca vicino a casa: un festival
delle Culture dell’Ovest Europa. (per più foto o info sul festival: Festival Culturale dell'europa occidentale)
In pratica si arrivava in questa
grande sala piena di stand che
rappresentavano i vari paesi, poi se volevi potevi fare il giro degli stand per
il passaporto, cioè avevi un foglio
di carta con un quadratino bianco vicino al nome di ogni stato e una serie di
domande.
Tu dovevi andare nello stand di
quello stato, rispondere alle domande,
aiutato ovviamente da chi gestiva lo stand, e poi ti coloravano il quadratino sul tuo foglio e ti davano qualcosa da mangiare (biscotti o dolci tipici di
quel paese!).
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Belgio! |
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Finlandia! |
![]() |
Alcuni libri di leggende finlandesi |
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Danimarca! |
![]() |
Dolcetti danesi |
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Svezia! |
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Scozia! |
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Francia! |
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Spagna! |
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Germania! |
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Vestito tradizionale bavarese (Germania) |
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Portogallo! |
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Italia! |
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C’era poi uno spiazzo al centro
della sala nel quale si esibivano
persone di diverse culture con danze,
strumenti, canzoni, letture di poesie e tanto altro!
C’erano anche altri exchange student, alcuni di loro tenevano
degli stand loro stessi (come due ragazzi dal Belgio,
che gestivano lo stand del loro paese).
Uno degli exchange student, poi, Felix, un ragazzo tedesco che viene nella mia
stessa scuola (qui in America), ha addirittura fatto una piccola performance con il trombone suonando
brani tipicamente bavaresi (=provenienti
da una particolare regione della Germania, la Baviera, quella in cui è nato lui. Per più info su questa regione: Baviera).
È stato davvero molto divertente e interessante, mi ha però
fatto pensare a casa e non solo a
quella, anche a tutti i viaggi che
ho fatto con la mia famiglia nei vari paesi europei o a tutti i ricordi che ho legati a quei paesi…
ad esempio per la Francia c’erano dei pupazzi di Asterix e Obelix, qui nessuno sa chi
sono, mentre da noi tutti li conoscono e hanno visto i film…



…E poi quando hanno suonato e
cantato le canzoni Irlandesi sono
subito tornati nella mia mente i momenti della vacanza “on the road” che
abbiamo fatto coi miei due estati fa, tra pub
e cascate a picco sul mare…

…ma il peggiore di tutti i
ricordi è arrivato quando due signore originarie del sud Italia (che infatti,
per quel che si ricordano, parlano più dialetto siciliano che italiano) si sono
messe a ballare la tarantella (“the
spider dance” come l’hanno chiamata per farla capire agli americani), hanno
fatto partire la musica e…
eccomi lì,
io a sette anni, insieme a mia sorella e ai miei cugini, che ballo la
tarantella mentre nostra zia suona l’organetto…noi
non seguivamo il ballo canonico, avevamo una versione tutta nostra, uno di noi
si metteva in ginocchio per terra
mentre gli altri giravano intorno
tenendo una mano sulla sua testa a
quello che era per terra, dopo un po’ si cambiava giro e poi ci si divideva in coppie e si saltellava a braccetto, poi si cambiava giro anche lì e poi si ricominciava da capo con un altro che
si metteva in ginocchio…passavamo pomeriggi interi a fare quel ballo, quanti spettacoli abbiamo organizzato! Quante
cavolate si sono dovuti sorbire i nostri genitori?! Quanto ci siamo divertiti!!
Quando quindi è stato il momento
di andare ero piena di gioia, ma avevo il terrore che qualcuno, guardandomi
negli occhi, avesse potuto vedere quel velo
di nostalgia che mi avvolgeva il cuore e velava lo sguardo, specchio dell’anima,
come si dice in giro….
D’altronde fare un esperienza di
scambi all’estero vuol dire proprio questo, conoscere cose nuove, nuove
culture, nuove persone, ma anche farsi
mancare un po’ l’Italia, capire quanto sia bella e meravigliosa, quanto abbia tutto, quanto sia amata e
lodata dagli stranieri, quanto sia “cool!”,
e quanto possiamo ancora fare per
salvarla,
…perché è così che funziona non
aiutiamo il nostro paese andando a cercare opportunità altrove, lo aiutiamo restando, facendo la differenza…
I
miss you Italy.
Grazie per aver letto fino in
fondo,
un abbraccio,
A presto,
Fennec Curioso