domenica 12 luglio 2015

Waiting… (Rapporto con la scuola itaiana+Visto)


Ci sono quelli tra noi che sono sempre in procinto di vivere. Noi aspettiamo che le cose cambino, che ci sia più tempo, di essere meno stanchi, di avere una promozione, di sistemarci – di…, di…, di… Sembra sempre come se ci sia sempre un evento principale che deve accadere nella nostra vita prima di iniziare a vivere.

George Sheeha



 

Gli uomini non vivono, ma sono sempre in attesa di vivere: rimandano tutto al futuro.

Lucio Anneo Seneca





L’attesa è un incantesimo: io ho avuto l’ordine di non muovermi.
L’attesa di una telefonata si va intessendo di una rete di piccoli divieti, all’infinito, fino alla vergogna…
proibisco a me stesso di uscire dalla stanza, di andare al gabinetto, addirittura di telefonare (per non tenere occupato l’apparecchio):
per la stessa ragione io soffro se qualcuno mi telefona..


l’idea di dover uscire tra poco, correndo così il rischio di essere assente al momento dell’eventuale chiamata riconfortante, del ritorno della madre, mi tormenta.
Tutti questi diversivi sono dei momenti perduti per l’attesa, delle impurità d’angoscia, poiché, nella sua purezza, l’angoscia dell’attesa esige che io me ne stia seduto in una poltrona con il telefono a portata di mano.. senza far niente.


R. Barthes, Frammenti di un discorso amoroso






Ciao a tutti!! Come va? Vi state godendo l’estate?! Vi state divertendo?!
Io sì, un sacco, sto facendo un sacco di cose belle e interessanti. Ho riempito le mie vacanze estive con attività e progetti….per fortuna! Dico così perché più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto sia snervante e insopportabile quest’attesa. Il non sapere dove andrò, quando, in quale famiglia…è davvero orribile!
E la cosa più angosciante di tutte è che non posso fare nulla per velocizzare le cose, solo aspettare.

E cosa lo sto scrivendo a fare allora questo post? Per lamentarmi e farmi compiangere e compatire da voi! Ovviamente no, sto scherzando. L’ho scritto intanto per farvi sapere che sono ancora viva e poi perché qualcosa è successo in queste ultime settimane, qualche piccola comunicazione da Intercultura, e il viaggio a Firenze dal Console per il Visto… So let’s start!


·      Rapporto con la scuola italiana….
Allora questa cosa è successa già a metà maggio tipo, però non avevo avuto né il tempo né il post adatto per scriverla quindi ho deciso di farlo qui….Sostanzialmente mi è arrivata una busta a casa che conteneva (non il fascicolo famiglia come speravo!!) un libretto da consegnare alla scuola italiana (in particolare al tutor) con tutte le varie informazioni su come la scuola si deve comportare quando uno studente va all’estero. Io quindi non ho fatto altro che consegnarlo a scuola alla mia prof. e comunicato ad Intercultura il suo nome, indicandola come mio tutor.
Ma come funziona quindi il rapporto con la scuola italiana? Possono bocciarmi quando torno? Devo recuperare delle materie? Con chi parlo durante l’anno all’estero?

Siccome sono domande che mi sono posta anch’io un milione di volte prima di entrare a tuti gli effetti nel mondo di Intercultura, ho pensato che possano essere utili ad un futuro exchange student e quindi ho deciso di rispondere qui di seguito…

Questo fantomatico rapporto con la scuola italiana in realtà, se la scuola collabora ed è disponibile, è in realtà molto semplice. Infatti secondo lo statuto di Intercultura le scuole devono riammettere lo studente, una volta tornato dalla sua esperienza, nella stessa classe in cui era prima (stessi compagni e stessi prof.) e devono promuoverlo automaticamente se sta via un intero anno (lo studente deve però portare una serie di certificati e attestati che testimonino la sua effettiva partecipazione ad un programma scolastico di AFS). Poi però sta alla scuola decidere come farlo: alcune scuole prevedono unicamente un veloce discorso con il preside; altre fanno sottoporre lo studente a degli esami nelle materie più difficoltose che non ha potuto studiare quando era via o che sono fondamentali per la scuola che frequenta in Italia (per esempio greco, latino, fisica, matematica, filosofia, spagnolo, tedesco, ecc.). In ogni caso questi esami, solitamente orali, serviranno unicamente a valutare che crediti conferire allo studente e qual è il suo livello (cosa che, tra l’altro, serve molto anche allo studente stesso perché così si rende conto di quali materie deve recuperare: la maturità dobbiamo farla tutti, alla fine!!).
E poi durante tutto il percorso all’estero, lo studente è in contatto con uno dei suoi professori: il tutor (il mio ad esempio è la prof. d’inglese). Il tutor è una figura molto importante infatti tiene aggiornato lo studente sugli argomenti svolti a scuola e poi decide esattamente con lui quali sono le modalità di reinserimento a scuola e le materie di cui dovrà fare l’esame. Inoltre attraverso il tutor è possibile anche comunicare con altri prof della scola per scambiarsi vari materiali, ad esempio io invierò delle versioni di greco e latino da farmi correggere.
Come vedete quindi Intercultura è molto organizzata in tutti i campi che coinvolgono la tua esperienza, certo che, come ho accennato prima, ci vuole una certa apertura anche da parte della scuola: può capitare infatti che uno sia il primo di tutta la scuola a partire oppure che ci sia un preside o un prof particolarmente ostinati o attaccati alle loro idee , che quindi fanno di tutto per non farti partire, bersagliandoti con frecciatine riguardo alla valanga di cose che dovrai recuperare quando tornerai! Intercultura però, pur essendo questi casi non troppo frequenti, interviene anche in queste situazioni, infatti se ci sono problemi con la scuola bisogna parlarne prima con i volontari locali che proveranno a risolvere la questione incontrando o contattando la scuola (o il preside), e poi eventualmente (se proprio il problema persiste!) si può comunicare la cosa al centro nazionale.



·      Il Visto
Eccoci qua! Affrontiamo un altro argomento spesso oggetto di domande e incomprensioni…il visto. (Io come sempre parlerò di quella che è la mia esperienza personale e quindi non so com’è esattamente per chi farà programmi più corti o comunque di natura diversa da quello che farò io) Io devo avere per stare via un anno un visto per studenti, che quindi mi permette di soggiornare negli States e di frequentare una scuola lì.
Moduli compilati per la richiesta del Visto
 Anche in questo caso Intercultura è molto efficiente infatti invia tutti i moduli che devi compilare per fare richiesta per il visto (ti fanno una serie di domande…anche piuttosto assurde, tipo se hai intenzione di andare là ad uccidere il presidente o se sei un capo di una società di stampo terroristico!) e poi provvede a prendere un appuntamento per tutti quelli che devono partire per gli USA nel consolato americano più vicino (in Italia ce ne sono tre: uno a Milano, uno a Firenze e uno a Roma. 

 
 Qui sopra ecco alcune delle strane domande che c'erano nel modulo per la richiesta del Visto.

Biglietti del treno (alta velocità)
Quello di riferimento per l’Emilia-Romagna e quindi quello dove dovrò andare io è quello di Firenze!). Il mio appuntamento l’avevano fissato per venerdì 10 luglio alle 8.30. Siccome nessuno mi poteva portare in macchina ho deciso di andare in treno con la Freccia Rossa, solo che questo treno parte solo da Bologna.




Per questo motivo sono andata a Bologna col treno regionale giovedì e poi sono stata a casa di mia zia per la notte e il giorno dopo alle 5.45 ero in stazione per il treno verso Firenze!  

Stazione di Bologna, ora 5:45
Biglietti del treno regionale


Al binario ho incontrato anche delle altre ragazze del mio centro locale di Interultura e con loro ho poi fatto la strada dalla stazione al consolato…che era davvero un bell’edificio proprio sull’Arno! 
Indicazioni stradali per il consolato



Facciata del palazzo del Consolato

















Io e le mie amiche appoggiate sugli argini del fiume di fronte al consolato!
Al consolato ci aspettavano due volontarie che ci hanno chiesto i nomi e ci hanno messe in fila per entrare, dopo un’oretta circa hanno iniziato a farci entrare nel consolato a piccoli gruppetti (cinque/sei per volta) io sono entrata tipo nel secondo gruppo…per prima cosa un vigile fuori dall’edificio ti faceva svuotare le tasche dei pantaloni (nel caso ci fosse stato qualcosa dentro) e spegnere il cellulare, poi all’interno altri due poliziotti ti facevano passare sotto il metal detector e controllavano anche cosa avevi nello zaino/borsa e poi finalmente si entrava in una saletta lunga e stretta piena di sportelli (tipo quelli delle poste). 
Opuscoletto infomativo
Aspettavi un paio di minuti e poi una delle segretarie ti chiamava e tu ti avvicinavi ad uno degli sportelli, loro prendono il tuo passaporto (che ti ridaranno solo il giorno della partenza) e le tue impronte digitali, poi in un altro sportello devi fare una firma e alla fine arrivi all’ultimo sportello dove c’è il console (o il viceconsole, come nel mio caso) che ti prende di nuovo le impronte digitali ti fa un paio di domande tipo in che paese andrai o cose così ( a me ha solo detto “Ciao, buon viaggio”) e poi ti consegna il Visto (un foglio A4 con le tue informazioni anagrafiche e la firma del viceconsole) e un opuscoletto (con alcune informazioni sui diritti he avrai come italiano mentre sarai in america) . 

A quel punto sono uscita fuori e ho consegnato il foglio alle volontarie che me lo restituiranno solo a Roma il giorno della partenza. Poi ho guardato il telefono e…erano le 11.30!! In sostanza è una cosa che ti occupa solo poche ore e non è di nessuna difficoltà, è veramente una cosa molto tranquilla (è sicuramente seria, e bisogna comunque mantenere un certo comportamento e contegno, ma non richiede nessuna particolare abilità), è stata solo una sfacchinata per gli orari e il treno, ma per il resto è stato molto divertente! 
Anche perché usciti di lì siamo andate a fare un giro per Firenze e siamo tornate a casa solo nel pomeriggio!!

Piazza della Signoria, Firenze (scusate la foto orribile, ma l'ho fatta col cell!)


·      Altri moduli da leggere e firmare….
Sono poi arrivati negli ultimi giorni altri moduli da firmare…ma sono sempre le solite cose: altre liberatorie per partecipare agli sport scolastici, o altri moduli dove attesti che non fumerai durante il programma


o ancora la richiesta della pagella dell’anno appena concluso (infatti devi dimostrare di essere stato promosso o altrimenti di aver recuperato le materie in cui non avevi il 6 pieno prima della partenza).






·      Le date di partenza…
L’unica novità veramente interessante riguardo alla mia esperienza con Intercultura è che è arrivata una mail con le possibili date di partenza…infatti per gli States ci saranno due ondate una che avrà la convocazione a Roma fissata per l’11 agosto, l’altra per l’8 settembre…ovviamente non ci è ancora stata detta quale di queste due sia la data in cui partiremo effetivamente…io spero tanto di partire l’11, perché così ho più tempo per ambientarmi in famiglia prima he inizi la scuola e poi perché così partirò prima e l’attesa sarà più breve!

Per ora è tutto, grazie per aver letto fin qua e scusate se sono mancata per un po', a presto!!


 Fennec Curioso



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